Donne vittime di violenza. Apre una casa rifugio: "E’ la prima in Lunigiana"

Approvata la delibera della Società della Salute. A disposizione un alloggio Erp. Valettini: "Soluzione necessaria, casi di maltrattamenti e stalking frequenti" .

Donne vittime di violenza. Apre una casa rifugio: "E’ la prima in Lunigiana"

Poliambulatorio Società della Salute di Aulla

Aprirà le porte la prima casa rifugio per donne vittime di violenza in Lunigiana. Il progetto è stato approvato dalla giunta esecutiva della Salute della Lunigiana. Al momento non esiste una struttura sul territorio che consenta di ospitare e accoglieregratuitamente le donne vittime di violenza, per cui si rende necessaria la loro collocazione su altri territori anche extra regionali. L’Erp di Massa Carrara ha messo a disposizione un idoneo alloggio di proprietà e si è reso disponibile a pagare metà della locazione, quindi presto sarà avviato l’iter per realizzare concretamente il progetto.

La Società della Salute della Lunigiana, in coerenza alle disposizioni vigenti in materia di interventi contro la violenza di genere, ha attivo da tempo sul proprio territorio il Centro Donna che svolge varie attività: dal servizio di accoglienza e ascolto telefonico per le persone che richiedono consulenza e informazioni, in risposta a stati di disagio o difficoltà di vario genere, facilita l’accesso alle informazioni e alla legislazione sui temi delle Pari Opportunità, al fine di offrire strumenti per una migliore conciliazione dei tempi di vita di donne e uomini e per utilizzare al meglio le opportunità e le risorse messe in campo a livello

locale, nazionale e comunitario. Inoltre, promuove la diffusione di una cultura di genere in tutti i campi del sapere e della vita quotidiana, sperimentando uno sguardo sulla società che tenga sempre conto della differenza tra i sessi, offre consulenza, orientamento e crea spazi di incontro virtuali e reali sul territorio dei comuni che aderiscono al progetto. Oltre a questo, promuove la logica del lavoro di rete tra gli enti locali, i sindacati, le associazioni femminili, le commissioni, i comitati e gli assessorati alle Pari Opportunità, le donne presenti nelle istituzioni locali, le forze dell’ordine, al fine di dare visibilità alle azioni positive e alle buone prassi realizzate dai diversi soggetti.

"Con la disponibilità di Erp – evidenzia il neo presidente della Sds Roberto Valettini – è stata reperita una casa per proteggere persone oggetto di comportamenti ritenuti pericolosi, affinché vengano protette. Si tratta di una iniziativa di particolare utilità in un momento in cui questo tipo di tensioni o stalking è piuttosto frequente. Massimo anonimato e aiuto saranno garantiti".

Le case rifugio, infatti, sono realtà, a indirizzo segreto, che forniscono un alloggio sicuro alle donne che subiscono maltrattamenti fisici e psicologici e ai loro bambini. Spesso tali violenze tendono ad aumentare dopo il tentativo da parte della donna di separarsi dal partner. Gli interventi di sostegno sono del tutto a titolo gratuito con l’obiettivo di tutelare madri e bambini, preservandone l’incolumità fisica e

psichica.