
Dal paziente oncologico a quello psichiatrico, alle persone che hanno solo bisogno in qualche modo di ritrovare se stesse, sotto il profilo fisico o psicologico: la montagnaterapia è una frontiera tutta nuova nel panorama sanitario, riconosciuta da alcuni anni per gli effetti benefici che può portare sullo stato psicofisico delle persone non solo attraverso l’attività escursionistica ma con un vero e proprio progetto scientifico calibrato sui pazienti. Un’attività riconosciuta già in diverse regioni italiane, mentre in Toscana solo ora qualcosa si sta muovendo. Ma a Massa Carrara la montagnaterapia è già utilizzata con successo da alcune realtà, in collaborazione con le sezioni locali del Cai. E sul nostro litorale nei prossimi giorni si svolgerà un evento nazionale con professionisti del settore dedicato proprio a far conoscere e divulgare i benefici della pratica: appuntamento sabato per tutta la giornata a Casa Faci a Marina di Massa per l’ottavo convegno nazionale Simont (Società italiana di montagna terapia) dal titolo ‘Ardita... mente Apuane’, sostenuto da Cai di Massa e dal festival Musica sulle Apuane. Fra i protagonisti Gianluca Riccardi, educatore e socio fondatore Simont con 14 anni di esperienza in montagna terapia grazie anche ad Anffas per cui lavora, socio Cai. "La montagna terapia è un’attività riabilitativa che utilizza l’ambiente montagno come ambulatorio - spiega Riccardi -. Viene utilizzata in vari ambiti, da oncologico a psichiatrico, dalla disabilità al recupero psicofisico di pazienti senza particolari problemi. In tante Regioni rientra fra le terapie riabilitative grazie alle Asl, come Trentino, Lazio, Sardegna e altre. In Toscana non c’è ancora una visione aperta su questa realtà perché fino a qualche anno fa non c’era uno sviluppo scientifico ma ora grazie alla società Simont la montagna terapia sta facendo vedere a tutto il mondo sanitario l’importanza di questa attività". In montagna si lavora su tanti aspetti: "Quelli sensoriali, motivazionali per recuperare un connubio indissolubile fra mente e corpo che ha ottimi effetti con i pazienti che hanno problemi legati all’aspetto psichiatrico. Per la disabilità consente di acquisire nozioni che prima non si avevano, attiva meccanismi a livello cerebrale. Poi il lavoro di gruppo, la socializzazione, l’acquisizione del senso del limite".
A Massa Carrara c’è chi la pratica da anni, come Anffas: "Facciamo montagnaterapia con disabilità e per l’autismo. Con il Cai avevamo avviato anche un progetto in collaborazione con Musica sulle Apuane e durante i concerti avevamo portato in montagna gruppi di pazienti psichiatrici che arrivavano dalla Sardegna, da Parma. Ci siamo fermati per il Covid ma speriamo di ripartire presto". Il convegno nazionale porterà a Massa tanti esperti del settore che spiegheranno la montagna terapia, attività che ha dietro non solo l’attività escursionistica ma uno studio scientifico e un progetto di recupero declinato sul paziente. Il convegno inizia alle 9, modera l’educatrice professionale Donatella Silvia Rizzi. Fra i relatori Roberta Sabbion, direttrice del Srd Aulss di Vicenza e presidente Simont, Angelo Brega, direttore del reparto di psichiatria di Feltre che presenterà il libro Simont ‘Montagnaterapia’, Sandro Carpineta, medico psichiatra. La seconda sessione sarà moderata da Paolo Piergentili. Intervengono Pietro Bianchi, medico nucleare e presidente Lilt Massa Carrara, su prevenzione medica e movimento, Amerigo Puntelli ultra maratoneta, Gianluca Riccardi con Gioia Giusti, direttrice del festival Musica sulle Apuane. Nella terza sessione si terranno i tavoli tematici e a chiudere il concerto di Gioia Giusti.