Difesa e ripopolamento dei fiumi. Liberati oltre 25mila ’avannotti’

Bagnone, l’opera dei volontari a tutela dell’ambiente. "L’obiettivo è la sopravvivenza dell’ecosistema"

Difesa e ripopolamento dei fiumi. Liberati oltre 25mila ’avannotti’

Difesa e ripopolamento dei fiumi. Liberati oltre 25mila ’avannotti’

L’amore per la natura e per il territorio fanno fare alle persone cose straordinarie, come il rilascio di avannotti nei fiumi del Comune di Bagnone, che non si fa da tanti, troppi anni. L’azione è arrivata da parte di volontari che dedicano tempo e forze alla montagna, alla propria terra, alla Lunigiana, contribuendo così al mantenimento di un ecosistema sano che andrebbe salvaguardato. Perché la natura selvaggia della Lunigiana, sua caratteristica che la rende magica agli occhi di chi la abita e di chi non ha la fortuna di farlo, attira molti turisti, sia stranieri che italiani, e anche tanti appassionati di pesca che accorrono da tutta la Penisola per fare un’esperienza sportiva totalmente immersiva.

Da tempo nessuno si occupava più di ripopolare i fiumi, ma grazie a una collaborazione nata tra il Comune di Bagnone, l’associazione Pontremolese e un gruppo di volontari disposti a occuparsi attivamente del progetto, dall’anno scorso è ricominciata la semina dei piccoli. Nel 2023 sono stati rilasciati 5mila avannotti, mentre quest’anno sono stati ben 25mila, della lunghezza di circa 1 centimetro e mezzo, a essere stati seminati, a partire dalla frazione di Vico, precisamente nel Fiumenta, nel Redivalle e nell’Acquetta: tutti affluenti del torrente Bagnone. I pesci sono stati portati in spalla fino ai piedi delle sorgenti, in piena montagna, e l’obiettivo è quello di incrementare la popolazione, di volta in volta, nel tentativo di arrivare a numeri molto più alti. Un progetto importante, impossibile da realizzare se non ci fosse la disponibilità di volontari come Vanni Simonetti, Davide Baldini, Mirko Di Prinzio, Walter Sarti Cipriani, Tiziano Facchini, Danilo Belliero, e non sono i soli.

"La pressione pescatoria - spiega Vanni Simonetti, uno dei volontari bagnonesi - non è più quella di una volta, ma esiste ancora e, attualmente, la maggior parte dei pescatori rilascia subito i pesci ed è perfetta come target. Così facendo, il nostro lavoro non solo attira gli amanti del genere, ma permette anche di ripopolare i fiumi in un periodo in cui la sopravvivenza dell’ecosistema è a rischio a causa della presenza di molti nocivi come i cormorani, ormai considerati i killer dei fiumi, che non lasciano scampo alle trote.

Gli aironi, ad esempio, sono arrivati fino alle sorgenti. L’espansione di questo tipo di uccelli, incontrollata e probabilmente non gestita in modo corretto, sta incidendo molto negativamente sulla popolazione dei nostri corsi d’acqua. Abbiamo così deciso, da amanti del territorio, della montagna e della natura, di supportare questo progetto e l’intenzione è quella di proseguire nei prossimi anni in modo tale che il pescatore possa venire a fare esperienza nel nostro Comune nel rispetto della natura, e che i nostri fiumi possano tornare al loro equilibrio". Ma questa non è la sola iniziativa dedicata al territorio; infatti, qualcosa bolle in pentola. Sembra che a Bagnone presto nascerà un’associazione dedicata a restituire un territorio pulito e sano tramite iniziative importanti di sensibilizzazione all’amore per la natura che ci circonda e che rende la Lunigiana così unica.

Anastasia Biancardi