Daniele Bedini a giudizio : "Offuscato dalla droga". La perizia degli psichiatri

Gli specialisti della difesa hanno stabilito il condizionamento da cocaina. Lunedì l’imputato comparirà davanti alla corte d’assise della Spezia . .

Daniele Bedini a giudizio : "Offuscato dalla droga". La perizia degli  psichiatri

Daniele Bedini a giudizio : "Offuscato dalla droga". La perizia degli psichiatri

"Un abuso cronico di cocaina. Daniele Bedini non era in grado né di intendere né di volere". Non hanno dubbi i due psichiatri di parte, i professori Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, portati ieri dal legale Rinaldo Reboa, davanti alla corte di Assise della Spezia, presieduta da Marta Perazzo con a latere Marinella Acerbi e i sei giudici popolari. Gli specialisti si sono espressi, in merito alle condizioni dell’imputato, accusato del duplice omicidio avvenuto a Marinella di Sarzana nel giugno del 2022, con una perizia contraria alle relazioni dei Ctu incaricati dal tribunale, gli psichiatri Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti che, nell’udienza del 13 novembre, dichiararono che Bedini fosse "in grado di intendere e di volere". I due periti di parte si sono così concentrati sul fattore cronico dell’abuso, unitamente ad altre patologie mostrate da Bedini come il disturbo borderline di personalità e il disturbo da deficit di attenzione iperattiva (Adhd) che avrebbero moltiplicato gli effetti della cocaina.

Sarebbe quindi stato offuscato Daniele Bedini, secondo la difesa composta dai legali Rinaldo Reboa e Costanza Bianchini. Per l’accusa, a giugno dello scorso anno avrebbe ucciso, nel giro di pochi giorni, con tre colpi di pistola alla testa Nevila Pjetri di 35 anni di origini albanesi e residente a Massa (parte civile le legali Barbara Amadei e Silvia Rossi), e con la stessa arma Carla Bertolotti di 43 anni parrucchiera spezzina abitante ad Albiano Magra (parte civile Mauro Boni).

Su quest’ultima l’anatomopatologo Roberto Maruzzo, anche lui perito di parte del legale Reboa, avrebbe –come sottolinea Reboa – escluso, in base alle indagini condotte sul corpo, l’utilizzo del teaser sulla Bertolotti".

Il falegname 33enne ancora detenuto, ha tentato per ben due volte la fuga dal carcere prima alla Spezia poi a Cuneo. E’ stato poi trasferito al carcere di massima sicurezza di Novara. Doveva essere presente ieri in aula ma "è stato impedito per motivi di salute" ha così giustificato l’assenza il suo legale. Il fascicolo è seguito dai pubblici ministeri Antonio Patrono e Monica Burani. Dopo che l’avvocato Reboa ha acconsentito all’inversione del procedimento probatorio (sono stati ascoltati prima i periti di parte della difesa) slitta a lunedì prossimo l’esame dell’imputato.