Crolla il credito alle imprese. Sono le ’piccole’ a pagare lo scotto

Il calo in provincia è dell’8,8% pari a 150 milioni di euro. Stop anche alle richieste di prestito delle famiglie

Crolla il credito alle imprese. Sono le ’piccole’ a pagare lo scotto

Crolla il credito alle imprese. Sono le ’piccole’ a pagare lo scotto

La rete del ‘credito’ arretra e fa fatica a soddisfare le necessità di famiglie e imprese. Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dall’analisi dei dati della Base Dati Statistica della Banca d’Italia effettuato dall’Istituto di Studi e Ricerche e dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Sulla nostra provincia a fine 2023 il numero di sportelli bancari operativi sono scesi di altre 6 unità, passando a 70 in totale per un totale di 480 dipendenti. Dal 2019 sono stati chiusi 11 sportelli, ovvero quasi il 14%, con una riduzione più significativa nella parte costiera. Gli sportelli bancomat, o Atm, invece, sono cresciuti toccando nel 2022 quota 127 (+11% sul 2019). Il fronte dei prestiti concessi: dopo la crescita fino al 2022, l’anno scorso c’è stata l’inversione di tendenza: -4,3% pari a -156 milioni di euro, dinamica peggiore di quella media toscana ed italiana (entrambe al -3,4%).

Si sono arrestate nel 2023 anche le richieste di prestito da parte delle famiglie: ogni famiglia della provincia, secondo le stime della Camera di Commercio, detiene debiti finanziari per 19,5 mila euro, a fronte di una media toscana di 25,7 mila. Soldi che servono soprattutto per i consumi e quelli a medio e lungo termine per l’acquisto di beni durevoli come elettrodomestici, automobili, telefonia. Il credito alle imprese nel 2023 è crollato dell’8,8% pari a -150 milioni di euro. La prima importante flessione, dopo un periodo di crescita, avviatasi con la pandemia e proseguita fino al 2022, grazie al supporto dei sostegni e dalle moratorie posti in essere dal Governo, soprattutto a favore delle imprese più piccole. Nel 2023 i prestiti delle imprese più piccole della Toscana hanno segnato una riduzione del -9,1%. Anche per le imprese artigiane, la flessione del credito è stata consistente (-9,9% gli impieghi vivi, pari a 96 milioni). Tra i settori della provincia apuana, il manifatturiero, dopo aver registrato una crescita fortemente positiva tra il 2019 e il 2022 (+51%), nel 2023 ha segnato una riduzione dei finanziamenti del -13,8% (-78 milioni di euro) che ha riportato i valori indietro di quasi tre anni. Il credito erogato alle costruzioni, invece, dopo la ripresa del biennio 20-21, ha iniziato a scendere nel 2022 (-6,4%), proseguendo nel 2023 (-5,4%), forse dovute alle incertezze in merito ai bonus governativi. In calo anche i prestiti a medio e lungo termine di circa il 10%.

In generale la qualità del credito del sistema economico apuano è in peggioramento nel 2023, a causa del rallentamento della congiuntura, dell’aumento dei tassi e del conseguente innalzamento del livello di rischio. Il tasso di deterioramento risulta in crescita a fine 2023, attestandosi all’1,85% (era all’1,08% a fine 2022): circa mezzo punto al di sopra della media regionale (1,37%).

"I dati sul credito – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – sono sintomo di una situazione non facile che accomuna le nostre imprese, soprattutto le più piccole. Pur non avendo specifiche competenze nel campo del credito, come Camera di Commercio siamo però pienamente impegnati nel promuovere la competitività del nostro sistema produttivo attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto mediante specifici bandi e l’offerta di programmi formativi manageriali, focalizzati sull’internazionalizzazione e la digitalizzazione".