REDAZIONE MASSA CARRARA

Il pasticciaccio sul concerto di Gabbani: "Show in perdita, nessun albero donato"

Caffaz affonda sulla ’fritatta’ fatta dalla giunta e dalla sindaca sull’evento. "Adesso stanno modificando in modo illegittimo e retroattivo il regolamento"

Francesco Gabbani

Carrara, 12 gennaio 2024 – 

A distanza di mesi continuano le polemiche sul concerto di Francesco Gabbani. Sul mancanto intervento sulle pinete interviene il consigliere di opposizione Simone Caffaz che sostiene come l’amato cantante non sia stato adeguatamente trattato dalla giunta. Parlando di ’frittata che non rende merito al cantautore carrarese" Caffaz sostiene che "l’amministrazione tenti di salvarsi con l’approvazione del consiglio comunale di un incredibile regolamento". Caffaz passa poi ai costi e ai ricavi del concerto: "secondo gli organizzatori i primi sono stati 390.790,54, mentre il secondo 227.587,70. Il segno meno è quindi di 163.202, 84. Come dichiara la dirigente Cinzia Compalati, “Francesco Gabbani non ha effettuato alcuna donazione in quanto, come stabilito in delibera, prevista solo in caso di utili. Come conseguenza la società ha richiesto la liquidazione di 58.560 richiesti il primo agosto. Peccato che la delibera di giunta del 24 agosto stanziasse 34.160 euro invece dei 58.160 richiesti, mentre la stessa dirigente contesta che “l’incasso lordo non corrisponda. Ricordiamo che il regolamento del Comune afferma che i soggetti beneficiari dei contributi non devono avere “fini di lucro”. Tale regolamento rende il contributo illegittimo. Su questo si dimise il segretario comunale Corrado Grimaldi. Mentre il contributo non è ancora stato rilasciato, sindaca e giunta stanno scaricando la responsabilità sul consiglio comunale presentando un nuovo regolamento, licenziato ieri dalla commissione, che sostituisca quello che rende illegittimo il contributo a Gabbani".

A questo punto Caffaz affonda il colpo: "Nel nuovo regolamento la giunta scarica sul consiglio la responsabilità sulla legittimità dei contributi precedentemente erogati. Un principio estraneo allo stato di diritto (la retroattività di una norma giuridica) e attribuisce al consiglio comunale il potere di stabilire la “legittimità” di un atto”. Pare evidente – conclude Caffaz – che compiano magagne a più non posso e per coprirle non si preoccupino neppure di mettere di mezzo il consiglio comunale, proponendo di votare una tale aberrazione giuridica. La vicenda è l’emblema della pericolosità di questi amministratori verso la città, ma anche verso se stessi e chi li sostiene. Vedremo se una classe dirigente allo sbando arriverà al punto di votare una simile sconcezza".