RICCARDO IANNELLO
Cronaca

Ritrovamento storico. Tornano a splendere gli antichi affreschi del pittore Ghirlanda

Intensa giornata studi nel Convento la Perla oggi struttura ricettiva. E’ il figlio dell’autore di decorazioni a Carrara e nel castello Malaspina. Bertocchi: "Svelato un gioiello che sarà apprezzato dalla comunità". .

Intensa giornata studi nel Convento la Perla oggi struttura ricettiva. E’ il figlio dell’autore di decorazioni a Carrara e nel castello Malaspina. Bertocchi: "Svelato un gioiello che sarà apprezzato dalla comunità". .

Intensa giornata studi nel Convento la Perla oggi struttura ricettiva. E’ il figlio dell’autore di decorazioni a Carrara e nel castello Malaspina. Bertocchi: "Svelato un gioiello che sarà apprezzato dalla comunità". .

Un’intensa giornata di studio nel Convento La Perla, ex Romitorio della SS. Annunziata, attualmente accogliente struttura ricettiva ma in passato monumento di culto di grande fascino sulle colline del Candia, ha portato alla luce gli affreschi della volta fra i più importanti soggetti pittorici religiosi della nostra terra. Quegli affreschi possono essere attribuiti ora a un pittore lunigianese di grande spessore, Giovan Battista Ghirlanda (1511-1584), padre del ben più noto Agostino (Massa fra 1545 e 1550, Pisa 1588). Al genitore si devono di certo le decorazioni della loggia all’attuale Accademia di Belle Arti di Carrara e probabilmente pitture nella parte residenziale del Castello Malaspina a Massa, le cui ricerche sono condotte dalla dottoressa Sanaz Nourollahi.

L’evento, organizzato da Sara Giannelli che dirige la struttura ricettiva, e dall’Istituto di Valorizzazione dei Castelli e dal titolo “Inseguendo il colore”, ha visto la partecipazione di numerose autorità, a partire da Gianmaria Nardi in rappresentanza della sindaca di Carrara, e il primo cittadino di Massa, Francesco Persiani che hanno ribadito il valore determinante che la cultura ha nel vincere le sfide di questa epoca storica, mentre la Giannelli ha sottolineato l’importanza della politica culturale e turistica nella valorizzazione del territorio. Silvano Soldano nel suo dotto intervento ha illustrato la genesi del ritrovamento, del recupero e ha parlato degli affreschi, che rappresentano un importante punto fermo nella storia dell’arte apuo-lunigianese.

Ma come il territorio può essere rivalutato da queste scoperte, come si possono inserire in quel filone che vede Massa capofila di una serie di realtà nella corsa a Capitale della cultura? "Il mio obiettivo principale – spiega Emanuele Bertocchi, presidente dell’Istituto di Valorizzazione dei Castelli a cui si deve la manifestazione che ha svelato un gioiello ulteriore – è quello di fornire alle comunità locali gli strumenti di conoscenza necessari alla formazione consapevole della propria identità culturale. Allo stesso tempo svolgere un’azione di divulgazione e promozione che riesca a far conoscere nel mondo questo insolita ed esclusiva terra toscana".

Il turismo culturale, come si è ben detto al Convento La Perla, può essere dunque un grande volano per valorizzare la storia e farla conoscere. "La sfida – dice Bertocchi – è quella di ottimizzare l’immenso patrimonio culturale, ambientale, sociale ed economico espresso dal nostro territorio e dalle comunità che ci vivono e lavorano. Quindi valorizzare ciò che ci circonda: castelli, antiche pievi, borghi murati; paesaggi mozzafiato che legano le vette delle Apuane al Mare. Una bellezza nella quale viviamo immersi quotidianamente, quasi assuefatti al bello, che vogliamo condividere con un turismo consapevole, attento e rispettoso dei luoghi magici che ci circondano, di quei sassi antichi che conferiscono identità all’umanità, quella identità che consente di affrontare il futuro più forti, perché orienta, così come orienta la sagoma di un castello sulla sommità di un colle".

Emanuele Bertocchi è chiaro nel compito del suo Istituto: "Dobbiamo puntare su molte iniziative volte alla conoscenza dei luoghi della storia, come ad esempio il Castello del Piagnaro a Pontremoli con il suo Museo delle Statue Stele, uno dei fenomeni archeologici più importati d’Italia; l’Archivio Museo dei Malaspina di Mulazzo; il Castello Aghinolfi a Montignoso affacciato alla costa apuana e versiliese, risalente all’epoca Longobarda; il Castello di Carrara, antico palazzo del Principe Alberico Cybo Malaspina dove ha sede l’Accademia di Belle Arti e la sua unica scuola di scultura; il Castello Malaspina di Massa, una delle più imponenti fortificazioni della Toscana, di prossima riapertura dopo un’importante opera di restauro. Questi, come molti altri castelli privati molti dei quali adibiti a residenza turistica, luoghi semisconosciuti al turismo di massa, offrono l’opportunità di vivere momenti unici immersi nella bellezza della storia e della natura".

Riccardo Jannello