Come difendersi dalle fake news. Il ’manuale’ di Martina Benedetti

L’infermiera simbolo della lotta al Covid ha presentato il suo ultimo libro alla pasticceria Aldo di Marina "Possono minare la nostra salute, la comunicazione ha una grande responsabilità nell’educazione sanitaria" .

Come difendersi dalle fake news. Il ’manuale’ di Martina Benedetti

Come difendersi dalle fake news. Il ’manuale’ di Martina Benedetti

Martina Benedetti è l’infermiera simbolo della lotta alla pandemia e ieri, al bar pasticceria Aldo, ha presentato il suo ultimo libro ‘Salvarsi da bufale e fake news’. Oggi lavora in area critica con una specializzazione in clinical research. Durante il covid, dopo aver mostrato sui social una foto con il viso distrutto a seguito di un turno di lavoro infinito in terapia intensiva, la giovane massese è diventata famosa, potendo così raccontare come i sanitari affrontavano in prima linea il ’mostro’, l’arrivo del virus, la prima ondata, la grande preoccupazione. Con ‘Salvarsi da bufale e fake news’ (Nutrimenti Editore), Martina cerca di stilare le linee guida per diffidare dai disinformatori seriali con strumenti necessari per riconoscere le false verità e le leggende metropolitane. Un manuale di autodifesa dalle false verità che si trovano sul web. Un saggio di divulgazione scientifica che spiega l’importanza della metodologia della ricerca applicata alla vita quotidiana per difendersi dalla disinformazione che ormai impera selvaggia, specie online.

L’infermiera racconta come sia facile imbattersi in false verità e come difendersi attraverso la metodologia della ricerca. "Questo è un argomento di estrema attualità, le fake news sono il male del nuovo millennio e dobbiamo imparare a strutturare il pensiero critico per poterci difendere – spiega –. Le fake news possono minare la nostra salute. A volte facciamo scelte non consapevoli e dettate da falsità, che troviamo anche in rete, spesso nate per tornaconti anche economici. La comunicazione ha una grande responsabilità nell’educazione sanitaria e questo libro vuole mettere al centro l’importanza della comunicazione della metodologia della ricerca per salvarsi dalle fake news e non solo. Linee guida non solo applicabili all’ambito sanitario, ma strumenti di difesa applicabili a tutte le sfere della vita. Le fake news possono incidere sulle nostre convinzioni sociali e politiche, possono rovinare reputazioni legami e anche noi stessi se prendiamo decisioni sconsiderate dettate da notizie false".

L’altro volume presentato ieri all’interno della pasticceria Aldo è quello curato da Franco Falorni, presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi. ‘Io sono più di un algoritmo, il valore di una carezza’ (Pacini Editore) è un libro a più mani costruito su tre sezioni. Attraverso diversi saggi si indaga sulla carezza e sulla dimensione della tenerezza, che è poi una metafora della relazione di cura, ossia di quella dimensione indispensabile alla dignità della persona, parte fondamentale della qualità di vita nella lunga degenza. "Bisogna capire che gli algoritmi costruiti per definire e valutare la qualità di un servizio non devono contenere solo valori quantitativi, ma fattori di senso, fattori qualitativi di come viene svolto un servizio – racconta Falorni –. Si parla tanto di buona prossimità e per prossimità si intende saper vedere, saper ascoltare, ma la prossimità richiede tempo e il tempo ha un costo, ecco perché chiediamo a politici e agli amministrativi di definire gli algoritmi pensando al tempo che occorre per fornire un servizio e tutelare la dignità dei più fragili".

Patrik Pucciarelli