Cgil sfida il ministro "Da lui solo tagli ignobili"

Il segretario provinciale alza la voce: "Servono risorse e nella Finanziaria nessuna traccia. Anche la nostra provincia li subisce"

"Servono risorse per la scuola e nella finanziaria nessuna traccia". Ad alzare la voce sono il segretario provinciale della Cgil, Nicola Del Vecchio e la segretaria provinciale Flc Cgil, Isa Zanzanaini, perché "il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara non sta facendo altro che proporre tagli ignobili all’istruzione tecnica e professionale, con un attacco che, anche nella nostra provincia, le lavoratrici e i lavoratori della scuola stanno respingendo, come è accaduto proprio qualche giorno fa allo Zaccagna Galilei".

Il sindacato affila le lame per proteggere il sistema istruzione da un "declino inesorabile - proseguono i segretari -. Serve che vengano nominati i dirigenti, che vengano stanziate risorse per l’edilizia scolastica e riviste le attuali norme sulle assegnazioni del personale scolastico. Dimensionamento scolastico e controriforma della secondaria superiore costituiscono insieme un attacco frontale alla scuola pubblica che sapremo respingere, perché il piano di dimensionamento è un vero e proprio taglio di risorse finanziarie e professionali a danno della scuola pubblica, soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo e le proposte sin qui avanzate di sperimentazione e di riforma altro non sono che una strategia di asservimento della scuola pubblica alle logiche di risparmio e di privatizzazione". Dall’altra parte però c’è "la ritirata del Governo sugli accorpamenti scolastici con ricadute positive anche su Massa Carrara".

Un respiro di sollievo per il sindacato perché "la nostra provincia avrebbe pagato il prezzo più alto in Toscana, visto che avevamo numeri nettamente inferiori rispetto a quelli imposti dal Governo - proseguono i sindacalisti - Da quando è stata affidata alle regioni e alle province la patata bollente dell’individuazione delle istituzioni scolastiche da sopprimere, c’è stato un fiume di ricorsi al Tar e alla Corte costituzionale che ha sollevato su scala nazionale una reazione di protesta, così il Governo ha fatto marcia indietro". Una battaglia con ogni mezzo "compreso lo sciopero generale - sottolineano infine i segretari -, affinché si investano sull’istruzione pubblica tutte le risorse necessarie. Per la Toscana, questo significa che nel 2024 da 15 scenderanno a 4 le istituzioni scolastiche che dovranno essere soppresse. Ora che altri criteri saranno possibili, ci aspettiamo che su tutti prevalga la massima riduzione del danno nelle province più colpite".

P.P.