Cgil "Manca una visione strategica. Ci vuole una norma per gli espropri"

Il segretario Del Vecchio attacca il sindaco: "Snaturata la Zona industriale. E posti di lavoro tutti da verificare. Chiediamo che ci si doti di uno strumento capace di ’prendere’ le aree che lì non vengono utilizzate". .

Cgil "Manca una visione strategica. Ci vuole una norma per gli espropri"
Cgil "Manca una visione strategica. Ci vuole una norma per gli espropri"

Dalla ‘ferita’ della variante Sogegross in area industriale il segretario della Cgil, Nicola Del Vecchio, lancia la sfida all’amministrazione comunale di Massa: dotarsi tramite gli strumenti urbanistici di una norma in grado di espropriare le aree della zona industriale che non vengono utilizzate e sono lasciate al degrado. La stessa norma che un tempo faceva di fatto parte dell’atto di costituzione del Consorzio Zia, l’articolo 2 del decreto del 1948. Una sfida vera perché ormai gli spazi da utilizzare scarseggiano mentre le possibilità di investimento aumentano.

"In questo quadro la variante Sogegross adottata in Consiglio comunale – dice Del Vecchio – denota la totale assenza di visione e pianificazione del territorio e rischia di alimentare interessi sulle aree di bordo di via Dorsale o dell’area ex Olivetti Synthesis dopo il fallimento Gesco – evidenzia Del Vecchio –. L’amministrazione comunale si trincera dietro la promessa di creazione di posti di lavoro, ma ci chiediamo se siano davvero sicuri che non ne metta a rischio altri e non precluda il futuro insediamento in Zona industriale di altre realtà produttive pronte ad investire sul territorio se solo ci fossero gli spazi disponibili. Inoltre, anche a causa dell’annoso problema delle bonifiche e dei ritardi nella loro realizzazione, assistiamo ad una mancanza di aree e, in quelle poche che ci sono ancora libere, assistiamo a processi speculativi che impediscono o limitano l’insediamento di nuove realtà produttive. Senza contare poi la necessità di spazi legati al percorso di realizzazione della filiera lapidea, resa obbligatoria dall’applicazione della Legge regionale 35. Amministrare significa avere una visione strategica del territorio e non limitarsi ad assecondare le richieste che di volta in volta vengono portate avanti".

Sul fronte della visione strategica arriva la proposta al Comune "di modifica del regolamento urbanistico. Chiediamo che ci si doti, finalmente, di uno strumento capace di espropriare, dopo un dato termine, le aree che all’interno della Zona industriale non vengono utilizzate. Metteremmo così una spada di Damocle sopra la testa di chi oggi detiene aree lasciandole improduttive o peggio ancora attendendo il pronunciamento della maggioranza di turno che, magari con un cambio di destinazione, può consentire di snaturare la natura della Zona industriale, vero valore aggiunto per la creazione della ricchezza del nostro territorio anche alla luce del nuovo Piano regolatore portuale che porterà alla creazione di un Travel Lift per l’accesso al mare delle navi, con conseguente possibilità di crescita del settore nautico inserendo lavorazioni ad alto valore aggiunto. Si esproprino tutte le aree in Zona industriale che non vengono utilizzate entro i prossimi due anni, dopodiché si emetta un avviso pubblico per destinare queste aree ad investimenti di carattere manifatturiero che tengano conto della qualità del lavoro e del numero di persone occupate".

Francesco Scolaro