
Cermec sotto inchiesta. Nel mirino le risorse del piano Industria 4.0 prese per la formazione
Un’indagine della Guardia di Finanza su Cermec mette nel mirino i crediti d’imposta per gli esercizi 2020 e 2021 relativi ad attività di formazione ‘Industria 4.0’ che, è questa l’ipotesi, non sarebbe mai stata effettivamente realizzata. Le Fiamme Gialle avevano già fatto visita all’impianto e agli uffici di via Gotara nello scorso autunno, fra settembre e ottobre, nell’ambito di una campagna di verifiche a livello nazionale su tutte le aziende che avevano usufruito delle agevolazioni legate proprio al piano Industria 4.0 che viene via via confermato anno dopo anno nelle leggi di bilancio nazionale a partire dal 2016. Indagini che in altre Regioni, come l’Umbria, hanno portato a scoprire addirittura una fitta rete di profitti illeciti, con sequestri milionari.
I dettagli sull’indagine al momento non emergono, ma è la stessa azienda, anche attraverso l’amministratore unico Lorenzo Porzano, a dare notizia del verbale di contestazione consegnato a Cermec dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sezione Tutela Finanza Pubblica. La contestazione riguarda un ipotizzato illecito utilizzo di crediti di imposta negli esercizi 2020 e 2021, per attività di formazione ‘Industria 4.0’. Il verbale è stato consegnato nelle mani dell’amministratore unico, Lorenzo Porzano, che ha subito informato i soci, i sindaci di Carrara e di Massa, e gli organi di controllo della società.
"Ho annunciato la mia intenzione di convocare quanto prima un’assemblea che dovrà assumere ogni iniziativa possibile a tutela dell’azienda, anche individuando eventuali responsabili di quanto contestato – sottolinea Porzano – . Cermec oggi è una realtà sana che guarda al futuro. Dobbiamo affrontare la sfida dell’ingresso nel gruppo RetiAmbiente: lo facciamo con grande fiducia perché l’azienda ha ripreso efficienza e trasparenza, portando a casa anche il risultato della revisione AIA per il revamping impiantistico del biodigestore. In questo primo anno di mandato ho lavorato con i più stretti collaboratori a rimettere in equilibrio i conti, riorganizzare uffici e linee produttive". Neppure una parola sull’indagine in corso. "Prendiamo atto di questa contestazione e aspettiamo di conoscerne gli sviluppi – è il commento della sindaca di Carrara Serena Arrighi –. Abbiamo piena fiducia nell’operato dell’amministratore unico Porzano e, nel caso, non faremo mancare il nostro supporto a ogni iniziativa volta a tutelare l’azienda".
Dai bilanci della società emergono alcune cifre legate appunto al credito di imposta di cui avrebbe usufruito. Per il 2021 si fa espresso riferimento a "l’attività formativa svolta all’interno dei percorsi di Formazione 4.0 che ha permesso all’azienda di accedere anche ad agevolazioni in particolare sul credito di imposta". La compensazione tramite F24 inserita poi nel bilancio 2022 parla di oltre 110mila euro maturati nel 2021, utilizzati, relativi alla formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal piano nazionale industria 4.0. Poi si fa riferimento anche a credito d’imposta in investimenti di ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative (che non sembrano però rientrare nell’ambito della formazione) con credito maturato nel 2020 e 2021 per circa 153mila euro. I due bilanci avevano poi chiuso con utili marginali di poche decine di migliaia di euro.