Cave Si spacca il Pd. Sordi: "Giani ci ripensi"

"Un aumento dell’escavazione non porta alcun vantaggio al territorio. E su certe scelte è necessario un confronto, non vanno calate dall’alto"

Cave Si spacca il Pd. Sordi: "Giani ci ripensi"

Cave Si spacca il Pd. Sordi: "Giani ci ripensi"

Le cave dividono il Pd e il fronte del centrosinistra. I Dem apuoversiliesi infatti si schierano contro Giani e la Regione per l’aumento al tetto dell’escavazione del marmo. "La giunta regionale ci ripensi – affermano in una nota congiunta il Pd di Massa-Carrara e della Versilia, le zone del lapideo –. Un aumento dell’escavato toglie all’ambiente e non porta alcun vantaggio ai nostri territori. L’aumento del tetto all’escavazione di marmo proposto dalla Regione ci sorprende. Proprio pochi giorni fa avevamo condiviso, insieme al sindacato, che la prospettiva ideale per i nostri territori fosse la riduzione del consumo di montagne e colline". Il documento, firmato dai segretari Elisabetta Sordi e Riccardo Brocchini, entra anche nello specifico. "Vogliamo anche sottolineare – si legge infatti – che un aumento dell’escavato è ancor meno condivisibile finché non ci sarà una reale applicazione di un altro tetto, quello previsto dalla legge 35 del 2015, secondo cui almeno metà del materiale estratto deve essere lavorato in loco e non esportato grezzo. Senza questa condizione, viene sottratto materiale all’ambiente privando i territori di qualsiasi compensazione in ricchezza e posti di lavoro. Chiediamo alla giunta regionale un ripensamento che preservi un equilibrio già delicato tra impresa, lavoratori e ambiente".

Ma la neo segretaria provinciale del Pd, insieme al collega della Versilia, entrano a piedi uniti su Giani e la sua giunta anche sul modo di affrontare problematiche e criticità. "Riteniamo anche che scelte di questo tipo – sostengono – non possano essere calate dall’alto senza un preventivo confronto con i territori. È sui territori che si vivono e si comprendono le contraddizioni e i limiti di scelte non ponderate. È sul territorio che si percepisce quanto la popolazione richieda alla politica e agli amministratori scelte maggiormente attente alla tutela dell’ambiente e del paesaggio e volte a maggiore equità sociale. Rimarchiamo, infine, quanto la scarsa ricaduta in termini di benessere e di qualità della vita dei cittadini di attività, invece, molto fruttuose per le imprese, rischi di provocare un aggravarsi della frattura tra aziende, pubbliche amministrazione e comune sentire dei cittadini".

Parla di "errore politico" e di "marcia indietro" anche Sinistra Civica Ecologista: "Si tratta di una decisione in netta contraddizione con i programmi dei partiti e delle forze di centrosinistra della Toscana sui temi ambientali, della difesa del suolo e del cambiamento climatico". Anche per Sinistra Italiana Toscana il refrain è lo stesso: "La Regione pensi più all’ambiente e meno al mercato afferma il segretario regionale Dario Danti – . Siamo indignati da questa delibera che incrementa una devastazione ambientale già a livelli inaccettabili".

Dura anche la posizione della Cgil: "La Regione modifichi il provvedimento – afferma Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana –. Incomprensibile aumentare il tetto all’escavazione. La ricerca costante di un equilibrio tra ambiente, sicurezza e lavoro deve essere l’obiettivo di tutti. Sappiamo bene che, con l’avvento tecnologico, nelle cave di marmo delle Apuane i ritmi di produzione e di escavazione sono sensibilmente aumentati e questo determinare un significativo impatto dal punto di vista paesaggistico e ambientale.

Continuiamo a ribadire che per noi è fondamentale investire sulla creazione di una filiera degna di questo nome, capace di creare buona occupazione anche al piano",