
Le cave sono chiuse per motivi di sicurezza agli operatori turistici
Carrara inserita tra le 52 mete proposte dal New York Times, tuttavi le cave per qualcuno dsi potranno vedere soltanto dal mare. "Carrara è sempre stata e così resterà in mano a chi morde la montagna viva – si sfogano alcuni operatori turistici che organizzano le visite al monte, che a metà stagione sono stati bloccati -. Gli imprenditori del marmo, concessionari e non di certo proprietari delle cave, hanno puntato i piedi, incrociando le braccia davanti alle vie di accesso ai siti bloccandoli con catene e blocchi di marmo per non far più salire le jeep con i turisti a visitare le nostre famose cave. Tutto ciò senza trovare un dialogo di mediazione. Non si è fatto in tempo – raccontano gli operatori – a ottenere un riconoscimento così importante dal New York Times che facesse sentire orgogliosi nell’animo i carraresi, con la possibilità di aumentare il turismo, di far finalmente girare l’economia di strutture ricettive, strutture balneari, ristorazione, attività in genere ove tutti si erano messi all’opera anche per migliorare i servizi e spolverare dal vecchio le proprie attività che l’ombra del potere bianco si è fatta subito sentire. Uno scherzo? Assolutamente no".
Probabilmente da oggi i turisti che arriveranno, sempre che ancora ne arrivino, vista questa beffa, si accontenteranno di osservare le cave dalla spiaggia, come uno scenario da cartolina come fossero montagne innevate.
"Non ci risulta che il New York Times abbia scelto Carrara per le sue stazioni sciistiche – aggiungono gli operatori -. Le attività hanno coesistito sino a oggi, portando alla luce Carrara come una perla unica mondiale non solo per l’estrazione del marmo, ma per la scoperta del marmo stesso, della storia dei lavoratori, di tutto ciò che ruota intorno alle opere mondiali fatte nei secoli, alle rievocazioni storiche della lizzatura". E aggiungono: "Non sappiamo cosa raccontare ai croceristi di una Carrara che vede a oggi pure sbarchi turistici di navi importanti. Magari diremo di prendere un caffè al porto e poi di risalire a bordo, visto che l’attrattiva della città è stata chiusa con il lucchetto a doppia mandata dagli imprenditori. È giusto ripristinare le attività di visita alle cave- concludono - come effettuate sino a oggi. Sono state settimane di silenzio, di attese e di aspettative positive da parte degli operatori per poi ritrovarsi, dopo aver già perso un mese di lavoro, a dover comprendere che nessuno abbia voluto darci una mano".