
Disagi per chi vorrebbe prendere l’acqua dalle fontane pubbliche
Massa, 16 luglio 2020 - Cara, fresca acqua: tanti massesi, da sempre, soprattutto nel periodo estivo, amano attingere l’acqua alle "cannelle" delle nostre sorgenti montane. Purtroppo, di sorgenti fruibili ce ne sono sempre meno. La consigliera comunale Roberta Dei (Gruppo misto maggioranza) ha presentato un’interpellanza in merito alla riapertura delle fontane pubbliche nei paesi a monte. "La fontana di Canevara è stata nuovamente chiusa per verifiche batteriche: sono state realizzate opportune tracciature nelle tubature della fontana?". E aggiunge: "E’ vero che sopra la fontana di Canevara è presente un allevamento di animali? Risulta essere regolarmente in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento di tale attività?".
E chiede lumi anche su altre fontane: quella del Biancolino, quella esterna allo stabilimento San Carlo, la fontana esterna allo stabilimento Evam, la fonte di Pariana. E conclude: "Perché il comune di Massa non rende pubbliche le analisi delle acque delle fontane nelle pagine web del sito comunale?". La risposta del Comune non si è fatta attendere: "La fontana di Canevara", detta "Levata del Governo" è stata chiusa a seguito della non conformità rilevata da Asl in merito ad una verifica in data 6 maggio 2020. Sono stati effettuati interventi di pulizia e successivi due campionamenti e a breve Asl eseguirà un nuovo campionamento per procedere in sicurezza alla riapertura".
Al momento non sono stati eseguiti i tracciati sulle tubature. Sulle restanti fontane, la competenza della manutenzione è del Comune di Massa tranne quella di San Carlo, affidata alla società che gestisce lo stabilimento San Carlo. La fontana di Pariana non è utilizzabile a scopi alimentari. Le tre cannelle esterne allo stabilimento Evam sono oggetto di uno studio di valorizzazione ma, nel frattempo, visto e considerato la chiusura della "Levata del Governo", potrebbero essere riaperte in attesa del progetto.
L’acqua minerale in bottiglia ha dei costi che non tutti i cittadini possono permettersi e sarebbe auspicabile la riapertura di almeno una fontana. Ci sono altre fontane, in città (piazza Aranci, piazza Mercurio, Battì, scalinata San Francesco) che necessiterebbero di essere affiancate da cartelli per descrivere la qualità dell’acqua, la composizione e i benefici informando i cittadini circa la potabilità. Poi, esistono le fontane storiche dell’acqua Amorosa e dei Canalacci, dove le persone si recavano per fare una passeggiata nei boschi approfittando della freschezza dell’acqua di fonte: sigillate entrambe.
Abbandonata anche la storica Polla di Tommaso e pure la mitica San Carlo si presenta indecorosa, nel bel mezzo della piazza, con l’accessibilità all’utenza tramite un rubinetto a valle dello stabilimento, in un parcheggio. Basterebbe poco per rendere decoroso quel piazzale e accogliere meglio residenti e turisti che apprezzano la nostra risorsa: un paio di lampioni, alcune panchine, una bella fontana monumentale: a quando la valorizzazione del nostro "oro blu"? Un disagio molto sentito dai massessi, che con la stagione estiva avevano fino ad ora la tradizione di andare a fare una passeggiata in collina per andare a prendere l’acqua fresca. Una tradizione è ora in pericolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA