ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Caniparola, il terreno della discordia "Vicenda risolta dopo mezzo secolo"

La sindaca Bianchi risponde alle accuse della minoranza sulla tardiva acquisizione dell’area dove sorge l’asilo

di Roberto Oligeri

Un contenzioso durato quasi cinquant’anni che ha tenuto con il fiato sospeso la scuola di infanzia a Caniparola a causa del terreno su cui era stata edificata. Ebbene quel terreno che per quasi mezzo secolo è stato di proprietà del Comune in parte, poco tempo fa è stato finalmente acquisito per intero dall’amministrazione, pagando una cifra di 88 mila euro che ha ingrossato le fila dei debiti fuori bilancio. Una vicenda intorno a cui l’opposizione ha sollevato più di una polemica. I consiglieri Guido Dazzi di ’Fosdinovo in movimento’ e Giorgio Alpini di ’A Fosdinovo Brizzi sindaco per tutti’ hanno chiesto una convocazione urgente al consiglio comunale, che si terrà il 7 febbraio, per richiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta che faccia luce sui motivi che hanno portato all’acquisizione tardiva del terreno. "ll presidente del consiglio e la sindaca dovrebbero rivolgere pubbliche scuse ai cittadini di Fosdinovo per il danno economico arrecato dal Comune – scrivono i consiglieri in una nota – e riconoscere le responsabilità oggettive dell’amministrazione. Per questo abbiamo scritto anche al prefetto che ha convenuto con noi sulla necessità di convocare il consiglio".

Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Fosdinovo Camilla Bianchi "Non ho nulla in contrario sulla seduta del consiglio del 7 febbraio. Ma ci tengo a precisare come sono andati i fatti. Questa vicenda risale al 1977. I proprietari del terreno su cui è stato edificato l’asilo erano due persone diverse. E mentre uno dei due aveva accettato di venderlo alla cifra che gli era stata proposta e quella cifra è stata poi saldata, l’altro si era rifiutato".

L’amministrazione di allora aveva quindi depositato quella somma in Cassa depositi e prestiti. "Ma – continua la sindaca – era compito della Regione portare avanti la procedura di esproprio e regolarizzare la complessa questione. Da allora a oggi, questa vicenda si è trascinata e la mia amministrazione si è ritrovata di fronte alla richiesta impellente del proprietario a cui non ci si poteva sottrarre. Siamo riusciti a trovare un accordo equo e al ribasso e abbiamo finalmente risolto il problema. Non si farà alcuna commissione di inchiesta perché questi 88 mila euro sono serviti per sanare una vicenda che andava sanata. So che è una cifra cosiderevole che va a impattare non poco visto che si tratta di debiti fuori bilancio. E per questo ci tengo a sottolineare che a subirne i danni siamo stati in primis io e la mia amministrazione".