
’Botto’: scontro sulle intercettazioni ambientali
Scontro sulle intercettazioni ambientali e telefoniche tra difesa e Procura. I legali del processo rinominato ’Il botto 1’, una maxi inchiesta iniziata nel 2015 e divisa in tre tranche si sono messi di traverso per l’utilizzo delle intercettazioni che sono state raccolte durante le indagini preliminari.
La schiera di avvocati, ieri mattina, ha chiesto al presidente del collegio presieduto dal giudice Giovanni Maddaleni (a latere Valentina Prudente e Ilario Ottobrino) di non renderle ammissibili, per un difetto di trattamento. Il giudice però rigettato la richiesta della difesa.
Per questo procedimento che riguarda presunti accordi per truffare le assicurazioni con falsi incidenti, a vario titolo sono davanti al collegio medici, avvocati e professionisti del settore: Paolo Comiotto, Jonatha Cirillo, Vincenzo Verduci, Federico Radicchi, Stefano Radicchi, Lino Stefano Palla, Cesare Tonini, Auro Fillini, Christian Mucciarelli, Emiliano Gentili e Silvia Palamidessi.
Il procedimento nelle aule di tribunale era partito a ottobre del 2019, ma aveva subito rallentamenti perché due giudici del collegio, Valentina Prudente (oggi rientrata) e Valeria Vincenti erano state in maternità. Nell’udienza di ieri mattina è stato nominato il perito della difesa che vigilerà durante la trascrizione delle intercettazioni.
Per quanto riguarda il procedimento più grande, che vede 106 imputati accusati di frode assicurativa, falso materiale, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, truffa, falso ideologico c’è stato un cambio di giudice lo scorso fine mese: il gup Dario Berrino ha passato la mano per incompatibilità e al suo posto è arrivata la collega Marta Baldasseroni. L’udienza il 21 marzo.