
Botte e minacce ai militari . Arrestato dai carabinieri intervenuti per calmarlo
Non riusciva a farlo uscire dal suo appartamento e allora si è deciso a chiamare i carabinieri. Ma quando i militari sono arrivati l’uomo, in evidente stato di alterazione è andato in escandescenze: ha cominciato a inveire contro i militari, a minacciarli ed è arrivato a colpirli con calci e pugni finché non è stato immobilizzaro. Non prima di una breve ma violenza collutazione. Alla fine l’uomo, un 35enne originario del Marocco che vive in alta Lunigiana e con diversi precedenti di Polizia, dimorante in alta Lunigiana, è stato arrestato con l’accusa di minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale”. Due carabinieri intervenuti per calmarlo sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso di Pontremoli dove sono stati medicati e subito dimessi per le lesioni subite, refertate con prognosi di 5 e 10 giorni.
Il movimentato arresto domenica in una casa di Villafranca. La pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Pontremoli, al comando del tenente Carlo Stopponi, è intervenuta in piana notte a Villafranca dopo la richiesta arrivata al “112” da un cittadino che segnalava la presenza, nella propria abitazione, di uno soggetto straniero che non voleva andare via. Gli uomini dell’Arma hanno subito individuato il soggetto che era in evidente stato di alterazione psico-fisica da assunzione di alcolici. Lo straniero, alla richiesta dei militari di esibire un documento di identità, iniziava ad inveire contro di loro: prima minacce poi calci e pugni. I carabinieri sono stati così costretti ad imporsi con la forza per immobilizzarlo e ci sono riusciti dopo una breve ma violenta colluttazione. L’uomo è stato quindi arrestato e contattato il Pubblico Ministero di turno in Procura. Due carabinieri hanno dovuto essere medicati al Pronto Soccorso di Pontremoli.
L’arrestato è stato così tradotto in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si è celebrato ieri mattina, quando è stato accompagnato all’udienza direttissima con l’accusa di “minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale”, nel contradditorio tra le parti. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere, in attesa del giudizio.