
La firma per l’acquisto definitivo dell’opera eterna incompiuta, Borgo Ducale, c’è stata: il complesso che era finito all’asta fallimentare è ora passato definitivamente nelle mani del gruppo libanese rappresentato sul territorio Salim Karam. Ma su questo non potevano ormai esserci dubbi perché il 30 giugno il gruppo Apex Holding ha presentato in pompa magna il progetto di investimento immobiliare a Massa, in Italia, denominato “Borgo Ducale“ con un maxi evento allo Yacht Club – Zaitouna Bay, sotto il patrocinio e la presenza del Ministro dell’Economia ad interim Amin Salam. C’erano i vertici delle ambasciate e dei ministeri, leader politici e militari. Una presentazione che è stata pubblicata anche all’interno del sito di Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane organismo attraverso cui il Governo favorisce lo sviluppo delle imprese. Sui social, in particolare Linkedin, si esaltano le foto della serata dove il logo ‘Borgo Ducale’ campeggia in tutti gli scatti, segnale di un investimento milionario che sta avendo un grande risalto in Libano.
Per la parte commerciale di vendita del progetto una volta realizzato Apex Holding ha siglato un accordo esclusivo con la società libanese-svizzera “Property Legacy Levant“ che gestirà tutte le operazioni di vendita del progetto in Libano e all’estero. Si evidenziano le peculiarità dell’investimento immobiliare e in particolare la vicinanza a città considerate strategiche, sotto il profilo turistico e non solo, come Forte dei Marmi ma si ragiona anche su Cannes. Anche se per ora poco trapela sul progetto vero e proprio realizzato da Apex Holding, azienda libanese leader specializzata nella progettazione e costruzione architettonica, fondata e presieduta da Hicham Jerdak. Qualcosa però c’è e si nota già qualche differenza con quello che era già autorizzato nel comparto. Il progetto coprirà un’area costruita di 6.538 metri quadrati, su una proprietà con una superficie totale di circa 11.500 metri quadrati.
Durante l’evento è stata la giornalista Rita Pia Antoun a presentare altri numeri importanti. Il progetto dovrebbe offrire una volta concluso 70 unità abitative di varie dimensioni, oltre a 20 negozi. Un’opera divisa in 4 blocchi costruiti e che, questa è una delle note più interessanti emerse dalla presentazione, prevedrebbe anche il museo archeologico con una superficie totale di 1.000 metri quadrati.
Si nota qualche differenza, seppur minima al momento, nel numero di appartamenti e negozi (prima sarebbero stati rispettivamente 45 e 26) ma d’altronde quel vecchio permesso a costruire è scaduto ed è chiaro che i nuovi investitori qualcosa potrebbero voler cambiare per renderlo economicamente più sostenibile. Bisognerà presentare un nuovo permesso a costruire sfruttando le previsioni del Piuss, in particolare il cosiddetto comparto R9, dato che è stato recepito all’interno del Regolamento urbanistico approvato e che è valido fino al 30 luglio 2024. Tempi stretti, insomma. Sembra essere quindi confermato il Museo della Resistenza nella vecchia segheria mentre bisogna capire quali saranno le opere in perequazioni, come parcheggi, piazze, parchi o viabilità.