REDAZIONE MASSA CARRARA

Bonifiche, parte un nuovo test. Prove di ’biorisanamento’ per eliminare i veleni della falda

L’esperimento proposto da Edison si svolgerà vicino al depuratore del Lavello di Gaia. Sopralluogo congiunto di Comune, Regione e Consorzio Zia. Il via nei prossimi giorni.

Bonifiche, parte un nuovo test. Prove di ’biorisanamento’ per eliminare i veleni della falda

Si chiama biorisanamento ed è una tecnica che punta a eliminare i veleni o contaminanti attraverso procedimenti ‘naturali’ senza per forza ricorrere a procedure che spesso risultano più lunghe e complesse, come ad esempio i sistemi di pompaggio e filtraggio. In pratica si sfrutta l’azione di microrganismi già presenti nelle matrici ambientali inquinate. È una tecnologia di bonifica efficace applicabile anche sul posto, senza andare a rimuovere la matrice ambientale contaminata ed era uno degli elementi fondanti della prima bozza di progetto di bonifica unitaria della falda di Massa Carrara elaborata da Sogesid dopo la campagna di analisi. Dato che servono fasi di test e analisi per verificarne l’efficacia, quell’ipotesi fu scartata nel progetto definitivo consegnato al Ministero dell’Ambiente, tanto da sollevare anche dubbi da parte di Ispra sull’efficacia di una bonifica effettuata solo attraverso il sistema ’pump & tret’, ossia pompaggio e filtraggio. Oggi, però, si torna a parlarne con un progetto pilota che dovrebbe prendere il via a breve, con l’esperimento proposto ormai da quasi due anni da Edison. A cura del Ministero dell’ambiente, della Regione Toscana e degli enti locali territoriali sono in corso di valutazione ulteriori attività messe in atto dai privati, complementari alle attività di bonifica della falda Sin-Sir già programmate e finanziate dalla Regione.

Nei giorni scorsi all’impianto Lavello di Massa si è svolto quindi un sopralluogo tecnico coordinato dalla Regione Toscana e realizzato con la collaborazione del Comune di Massa e del Consorzio Zia, volto a individuare l’area più idonea alla realizzazione, nel contesto della bonifica da parte di Edison Spa della falda sottostante l’area ex Farmoplant, di una fase sperimentale di "Bio-Remediation". In pratica si prevede una progressiva declorazione della falda grazie all’azione di alcuni ceppi batterici, tramite la progressiva sostituzione delle componenti chimiche di cloro ivi presenti con componenti di idrogeno, determinando, così, la trasformazione dei contaminanti presenti in sostanze non contaminanti (quali l’etilene).

"Crediamo che questa sperimentazione – ha dichiarato l’assessora all’ambiente Monia Monni – possa contribuire alla bonifica della falda, un’attività per la quale la Regione Toscana ha da tempo investito non solo ingenti risorse finanziare, oltre 12milioni di euro come ormai a tutti è noto, ma anche il proprio costante apporto in termini di coordinamento e di supporto agli Enti locali ed al Ministero competente".

"Oggi mettiamo un altro piccolo mattoncino – ha dichiarato l’amministratore unico del Consorzio Zia Norberto Petriccioli – in questo caso esplorando la possibilità che una tecnologia sperimentale e che, comunque, ha già fornito ottimi risultati in altri siti, possa contribuire alle attività di bonifica della falda attualmente in corso; la sperimentazione di Bio-remediation, infatti, consentirà, per la sola contaminazione da solventi clorurati, di ridurre i tempi di pompaggio e trattamento del progetto Sogesid".

"Abbiamo, fin da subito, aderito a questa possibilità – ha concluso l’assessore all’ambiente del Comune di Massa, Roberto Acerbo, presente al sopralluogo insieme ai tecnici del Comune – perché crediamo che ogni possibilità, per risolvere il problema della contaminazione delle falde, vada colta, con serietà ed impegno; per quanto attiene al Comune, che è proprietario dell’area Gaia, abbiamo, da subito, fornito la nostra disponibilità per l’utilizzo di una porzione della stessa a favore di questa sperimentazione".