Una battura di caccia alternativa, quella organizzata domenica scorsa dalle squadre di caccia al cinghiale del comune di Licciana Nardi. Si sono ritrovate per dare il via alla ricerca e raccolta di rifiuti lungo la vallata del Taverone in una delle giornate ecologiche che organizzano come segno di interesse e di impegno per la conservazione degli ambienti naturali e per il rispetto degli ecosistemi presenti nella terra di Lunigiana. "Ancora troppo spesso i nostri boschi e i nostri fiumi sono teatro di abbandono illegale di rifiuti – riferiscono - che vanno dalla semplice bottiglia di plastica agli inerti di grandi dimensioni, come vecchi elettrodomestici, sanitari e materiale di risulta proveniente da lavori edili. Chiaramente tutto questo deposito rappresenta una fonte di inquinamento molto pericolosa per le falde acquifere, per piante e animali che vivono e costituiscono un ecosistema sensibile e che dovrebbe essere tutelato e conservato". E i cacciatori della Lunigiana, abituati a frequentare boschi e ruscelli, da alcuni anni si ritrovano almeno una domenica all’anno, per fare piazza pulita di almeno un po’ di questo materiale gettato ed abbandonato da cittadini poco rispettosi delle regole e, soprattutto, dell’ambiente. "All’appello dei due capisquadra, Pietro Travaglini e Claudio Galli, un nutrito gruppo di cacciatori ha partecipato all’iniziativa – spiegano – che ha avuto un bel risultato". La partecipazione, del tutto volontaria, ha permesso di raccogliere una montagna di rifiuti (foto) del peso di qualche centinaio di chilogrammi, che sono stati portati nel punto di stoccaggio e ritiro di materiale ingombrante per essere smaltiti nel modo corretto. "Il plauso e l’approvazione dell’iniziativa quest’anno dev’essere ancora più accalorato e diffuso perché – riferiscono - a causa delle note vicende connesse alla peste suina africana, noi cacciatori non abbiamo potuto praticare la nostra passione". Ma, nonostante tutto, le squadre non si sono sottratte all’impegno preso per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. "Iniziative come questa – spiegano - devono concorrere a creare la giusta immagine del "cacciatore" che è un puro conoscitore dell’ambiente, che produce sforzi per mantenere habitat idonei a molte specie faunistiche e che ha nei propri obiettivi boschi e fiumi puliti e liberi da spazzatura".
Michela Carlotti