ANDREA LUPARIA
Cronaca

Bancarotta Trusendi Un’altra condanna per l’ex re dei trasporti

Nella sentenza del giudice anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Ad avviare le indagini era stata nel 2012 la Guardia di Finanza di La Spezia.

Bancarotta Trusendi Un’altra condanna per l’ex re dei trasporti

di Andrea Luparia

Continuano a suonare le campane a morto su quello che era una volta il piccologrande impero costruito da Riccardo Trusendi, diventato all’inizio di questo secolo un protagonista dell’autotrasporto locale e italiano. Ieri, in Tribunale a Massa, il giudice Ermanno De Mattia, intorno a mezzogiorno ha letto la sentenza sul processo che vedeva l’ex imprenditore accusato di bancarotta. Trusendi è stato condannato a 3 anni ed è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Nei fatti il giudice ha accolto più o meno integralmente le richieste avanzate dal pubblico ministero che aveva appunto sollecitato una condanna a tre anni. A far pendere la bilancia della giustizia dalla parte dell’accusa potrebbe essere stata la testimonianza rilasciata dall’ultimo testimone, che era stato il curatore fallimentare della società. L’uomo non ha fatto sconti: ha fatto capire che a suo parere la contabilità aziendale non era attendibile e ha fatto alcuni confronti, relativi al 2012, sul gasolio comprato per far muovere i camion e il fatturato complessivo della società. Spiegando anche il rapporto complesso che collegava all’epoca alcune società di Trusendi, con una che vendeva all’altra quanto comprato. Dopo questa testimonianza, il Pm con una breve requisitoria aveva chiesto la condanna dell’imputato mentre la difesa, nell’arringa, aveva puntato tutte le sue carte sull’assoluzione. Ma la camera di consiglio è stata piuttosto rapida e poco dopo il giudice De Mattia è uscito leggendo la sentenza di condanna.

Per l’ex imprenditore non è la prima condanna. Riccardo Trusendi quasi 4 anni fa era stato condannato a 15 anni e 4 mesi dal primo collegio del tribunale della Spezia presieduto da Gianfranco Petralia con giudici a latere Marinella Acerbi e Stefania Letizia. In quest’ultimo processo era stato chiamato in causa con alcuni dei suoi più stretti collaboratori. La vicenda era emersa dalle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza della Spezia nel 2011. Furono le “Fiamme Gialle“ liguri a svelare il sistema messo a punto da Trusendi per evadere il fisco, con annesso tentativo di dribblare potenziali procedimenti penali in Italia, cosa poi non riuscita vista l’offensiva di cui è stato oggetto, con la discesa in campo perfino della Direzione distrettuale antimafia. Da notare che frodando il fisco riusciva anche a prevalere, con i bassi costi che aveva nell’esercizio dell’impresa, sulla concorrenza rispettosa delle regole.