Autorimessa abusiva a Marina. Denunciato il titolare dell’impresa

I carabinieri e l’ispettorato del lavoro hanno messo i sigilli a un’officina che operava senza alcuna regola. Pagamenti soltanto in contanti, senza ricevuta, personale non in regola, nessuna misura di protezione.

Autorimessa abusiva a Marina. Denunciato il titolare dell’impresa

Autorimessa abusiva a Marina. Denunciato il titolare dell’impresa

Nessuno riusciva a pagare con carta. Quell’officina pretendeva soltanto contanti e mai rilasciava ricevute. Così alcuni clienti hanno segnalato ai carabinieri il titolare di un’autorimessa di Marina. Da qui l’ispezione dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, in collaborazione con gli Ispettori tecnici dell’Ispettorato del lavoro, coordinati dalla direttrice dell’Itl, Anna Maria Venezia. Dal sopralluogo dei carabinieri è emerso che all’interno dell’officina due meccanici stavano affettuando interventi al motore di due auto. Tuttavia dalla documentazione richiesta è emerso che l’attività di autoriparazione era abusiva in quanto non era stata costituita alcuna impresa e non era stato formalizzato alcun adempimento riguardante i contratti di lavoro del dipendente, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in materia di gestione dei rifiuti derivanti da lavorazioni meccaniche.

L’attività risultava comunque fiorente in quanto nell’area antistante l’officina vi erano diverse auto parcheggiate in attesa di intervento e, durante il controllo venivano notati diversi automobilisti avvicinare il responsabile dell’officina che sbrigativamente li congedava a causa della presenza delle forze dell’ordine e degli ispettori.

Vista la totale inosservanza di regole e il contesto in cui si trovava l’officina, ovvero all’interno di altra attività dedita alla distribuzione di carburanti e a un deposito temporaneo di bombole gpl, si procedeva al sequestro preventivo per la successiva convalida da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Massa. Si procedeva alle immediate contestazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro riguardanti la mancata valutazione dei rischi, la mancata individuazione delle misure preventive e di protezione dei lavoratori, la mancata individuazione delle procedure e dei ruoli per la sicurezza all’interno dell’impresa, il mancato rispetto degli adempimenti relativi a formazione e verifica dell’idoneità sanitaria del lavoratore che prevedono ammende sino a euro 31.892 e venivano rilevate violazioni amministrative relative all’impiego irregolare del lavoratore che prevedono sanzioni per 3900 euro. Dai controlli effettuati subentravano anche guai ambientali evidenziati dai carabinieri forestali per il mancato e corretto conferimento degli oli esausti.

Al termine delle valutazioni di legge, il Gip convalidava il sequestro preventivo e disponeva i sigilli ai locali destinati all’attività di autoriparazione. Al termine di questa prima attività, i carabinieri annunciano approfondimenti nei confronti del responsabile dell’attività e della clientela in base alla legge che prevede sanzioni amministrative sia per il gestore sia per i proprietari di veicoli che si rivolgono ad autofficine non autorizzate. Verranno altresì monitorati gli aspetti fiscali e della gestione dei rifiuti debitamente rappresentati agli organi competenti. Si sottolinea che la responsabilità penale dei soggetti sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza irrevocabile o per estinzione del reato connesso agli adempimenti a seguito delle prescrizioni e al pagamento di un quarto dell’ammenda prevista. Nei confronti degli stessi vige la presunzione di innocenza che la Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.