
Marzia Sofia Salvetrini e Tyron Tomaselli nel locale ristrutturato di via Verdi dove sarà attivo un ristorante atelier
Filetti e tartare in tutte le salse, serviti in un elegante ambiente in stile ‘gustaviano’. Dopo la riuscita formula gourmet di Sarzana, l’Atelier Gustavino sbarca a Carrara, precisamente in via Verdi negli ex locali della Petite Cuisine. Il ristorante aprirà a gennaio ed è stato completamente rinnovato fai da te dai titolari, il cuoco-pittore Tyron Tomaselli e la madre Marzia Sofia Salvestrini, artista eclettica che ha trasmesso l’amore per l’arte al figlio.
Una passione pittorica che Tyron non solo ha ereditato, ma applica a ogni portata che esce dalla sua cucina. I suoi filetti e le sue tartare diventano quadri, nature morte esaltate da pennellate di salse fatte sul momento. Ogni piatto diventa un’esperienza culinaria unica, dove salse e condimenti rendono ogni portata un viaggio fra sapori e colori. Filetti in crosta di pistacchio o di sesamo che Tyron abbina a salse di burro, di tartufo, gorgonzola e noci, solo per citarne alcune.
Il tutto servito in un ambiente reso elegante dalla ristrutturazione ‘gustaviana’, di cui Marzia Sofia ha curato ogni dettaglio. Pareti, tavoli, sedie, suppellettili, mobili, sono stati ridipinti da Marzia Sofia. "L’idea è quella di portare in città un locale per pochi intimi con una cucina particolare come quella che offre mio figlio – spiega –, che cucina in maniera artistica. Oltre alla carne ci saranno anche piatti di pesce per mantenere la tradizione del locale".
"Pochi posti a sedere per curare al massimo i piatti e coccolare i clienti – aggiunge Tyron –, per questo abbiamo eliminato una parte di sala con i posti a sedere. Oltre alla carne ci saranno anche piatti pittorici per vegani, anche questi esaltati dalle pennellate di salse. Nella mia cucina, che ho ristrutturato personalmente, ci saranno solo prodotti freschi e di alta qualità, la carne invece proviene dalla Toscana".
Una cura che si estende a tutto il locale: affreschi gustaviani, sedie e tavoli dipinti in cenere, gabbiette per uccelli in ferro battuto invecchiate con tinta panna, piccoli libri rivisti in chiave artistica che pendono dalle pareti. "Penso che il nostro locale sarà apprezzato perché Carrara è una città d’arte – aggiunge la madre –, abbiano pensato di trasferirci qui proprio per questo. Oltre al ristorante aprirò uno spazio in via 7 luglio dove esporre i miei dipinti, ma anche dove fare lezioni di pittura gustaviana".