ANDREA LUPARIA
Cronaca

Animosi, processo all’ex sindaco Duello in aula tra pm e avvocato

L’interrogatorio di un teste, ex funzionario comunale, ha visto un botta e risposta molto teso

di Andrea Luparia

Nuova udienza, ieri mattina in Tribunale a Massa, del processo che vede imputato l’ex sindaco Angelo Zubbani. L’esponente politico però non era in aula. E così i protagonisti sono stati il suo legale, l’avvocato Riccardo Martini, e il Pubblico Ministero che si sono sfidati a colpi di interpretazione di una norma, durante l’interrogatorio di un teste piuttosto importante. Adesso è in pensione (è uscito dal Comune di Carrara a gennaio) ma prima era il responsabitecnico del procedimento. Davanti al giudice è apparso relativamente tranquillo, ma fuori ha ammesso di essere stanco di essere “tirato in ballo“ da anni sia sugli Animosi che sul Politeama. In aula ha risposto alle domande del Pm, spesso interrotte o contestate dall’avvocato. Oggetto del contendere l’iter autorizzativo che ha preceduto (o avrebbe dovuto procedere) l’ordinanza firmata nel gennaio 2017 da Zubbani per la riapertura del teatro Animosi in occasione del concerto dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova (è doveroso ricordare che nell’aprile dello stesso anno i vigili del fuoco fecero chiudere il teatro riscontrando una serie di irregolarità). L’ex funzionario ha ricordato il ruolo della commissione di vigilanza e del presidente della stessa, poi si è parlato del giudizio positivo espresso sul progetto e delle osservazioni mosse inizialmente sullo stesso progetto. Infine c’è stato un duello in punta di diritto tra Pm e avvocato sulla necessità, o meno, imposta dalle legge di una verifica della commissione, a fine lavori, all’interno della struttura prima della riapertura. Per la firma di quell’ordinanza Zubbani è accusato di ‘apertura abusiva di luoghi di spettacolo“. Pochi mesi fa, in una dichiarazione, l’ex sindaco disse che" il progetto si è sviluppato in più anni e io venivo informato sullo stato dei lavori. Sull’argomento ci sono state più di 10 commissioni comunali tra cui quella del 23 dicembre 2016 che aveva approvato in via definitiva il progetto. A gennaio ho firmato l’ordinanza perché si rischiava di pagare penali a Fondazione toscana spettacolo. Non ho aspettato un’altra commissione per l’agibilità perché avevo tutte le carte in regola: la fine lavori, il collaudo statico".