di Cristina Lorenzi
Se fino a poco tempo fa sembrava che la sinistra fosse divisa in due grandi gruppi diretti separati alle prossime elezioni, fra i riformatori da una parte e i progressisti dall’altra, adesso i poli del centro sinistra potrebbero addirittura essere quattro. Da una parte il Partito democratico che ha già sfoderato la sua candidata Serena Arrighi e avviato una serie di visite istituzionali e incontri per far aderire al suo progetto la sinistra riformista. Dall’altra appunto la sinistra riformista che, come hanno dichiarato a più voci Pri e Azione, sta cercando invece un candidato "che sia pronto a governare fin dal primo momento", ossia una persona esperta di politica che conosca quindi il mestiere. Dall’altra c’è il polo progressista formato da Articolo uno, Rifondazione e Movimento 5 stelle che ha smesso di frequentare i tavoli del centro sinistra quando si è accorto che non avrebbero mai aperto ai grillini.
Adesso in vista della tornata elettorale si rispolvera la lista "La comune" che alla scorsa tornata arruolò i simpatizzanti dellla sinistra estrema e che adesso viene sostenuta dalla Sinistra anticapitalista che in una nota annuncia la discesa in campo della lista.
"Il Circolo di Massa-Carrara di Sinistra Anticapitalista è quindi impegnato – si legge in una nota di Vittorio Briganti –, in coerenza con la propria vocazione ed identità ecosocialista, femminista e anticapitalista e coerentemente con l’esperienza del 2017 nella lista “La Comune” nella verifica e nella realizzazione di tutte le condizioni necessarie per la costruzione di un progetto politico, di un programma e di una lista che rompano con le precedenti esperienze amministrative nella individuazione di un candidato sindaco competente e assolutamente credibile, per il suo impegno nell’opposizione politica e sociale. Con questa impostazione e con queste vocazioni nell’aprire e nel verificare tutte le interlocuzioni necessarie per la costruzione di questo progetto. A Carrara, città antifascista con forti tradizioni comuniste, socialiste, libertarie e mazziniane, è presente una destra che da mesi ha fatto la sua scelta. Il centro sinistra ed il Pd non danno segno di riflessione sulle ragioni dei fallimenti precedenti. I 5 Stelle lavorano per la costruzione del polo. Un’abile manovra tesa a proporre uno scenario che stenda un velo sui cinque anni di governo, caratterizzati da promesse non mantenute. Noi siamo convinti che una vera sinistra debba partire dal radicamento sociale con un vero sindacalismo, con l’impegno solidale, con l’opposizione politica al sistema, senza abbandonarsi al gusto del potere e alle poltrone di governo".