Alla riscoperta di Emanuele Bravetta e Tito Petralia Carducci

L'associazione 'Briciole' organizza una conversazione con Alessandro Volpi su due artisti del Novecento legati al fascismo e alla cultura post-bellica, sollevando il dibattito sulla presunta continuità tra fascismo e repubblica.

Alla riscoperta di Emanuele Bravetta e Tito Petralia Carducci

Alla riscoperta di Emanuele Bravetta e Tito Petralia Carducci

L’associazione ’Briciole’ ha organmzizatoi per domani, alle 17.30, a Villa Cuturi di Marina di Massa, una conversazione con Alessandro Volpi (nella foto), docente di storia contemporanea all’Università di Pisa, ed ex sindaco diMassa, che prenderà le mosse da un suo saggio, recentemente pubblicato dalla Pisa University Press, intitolato ’La musica non cambia’. Frutto di una capillare ricerca, il saggio è finalizzato ad approfondire la conoscenza di Tito Petralia Carducci (musicista, compositore, direttore d’orchestra) e Vittorio Emanuele Bravetta (scrittore, poeta, sceneggiatore, autore di testi di celebri canzoni e inni), a cui non sempre la storiografia ha dedicato sufficiente attenzione.

Entrambi gli artisti, nati alle soglie del Novecento, hanno svolto un ruolo assai rilevante durante il ventennio fascista, portando un contributo convinto e fattivo alla politica culturale e alla propaganda del regime. Ciononostante hanno continuato a costituire un punto di riferimento anche dopo il 1945, negli anni del cosiddetto ’lungo dopoguerra’. Partendo da tale circostanza, Volpi solleciterà una riflessione sull’annosa e cruciale questione, che da tempo impegna le energie di molti prestigiosi storici, sulla presunta ’continuità’ tra fascismo e repubblica, riscontrabile anche nei contesti più specifici legati ai mass media.