"Dedicare il mio tempo libero aiutando il prossimo con un gesto concreto mi rende felice e fiera di me": ce l’ha detto Elisa, studentessa di diciannove anni dell’Accademia di Belle Arti che, da un paio d’anni, collabora alle iniziative della Casa Rossa di Carrara come il Donacibo. "Aiutare è donare due volte: una a noi stessi e una agli altri", ha aggiunto Elisa facendoci riflettere su quel che significa mettersi a disposizione della comunità per fare volontariato.
Allora, davvero aiutare gli altri può renderci felici? È sicuramente d’accordo la signora Lia, che da 22 anni fa la volontaria di ’Nati per Leggere’, un’iniziativa che propone, per bambini fino ai 6 anni, letture ad alta voce, un’esperienza fondante per il loro sviluppo cognitivo e affettivo. Le abbiamo chiesto cosa la spinga a fare attività di volontariato: "La voglia di fare del bene al prossimo, di donare", ci ha risposto, e alla domanda ’Come è nata la tua scelta?’ la sua risposta è stata "Lavorando coi bambini e comprendendo quanto la lettura fosse importante per loro".
Anche Lisa, una nostra compagna di classe, partecipa a questa iniziativa: "Mi piace rendere i bambini felici", ci ha detto, "e, quando leggo per loro in biblioteca, li vedo così: felici!". Queste sono solo tre testimonianze del mondo del volontariato, tre voci femminili di età e ispirazioni diverse. Che cos’hanno in comune? Niente, se non la volontà di dedicare un po’ del loro tempo libero per fare gesti concreti, anche piccoli, semplici e quotidiani, in base alle proprie attitutidini, interessi, esperienze ed energie. Il tempo va, è la felicità che resta.