CLAUDIO LAUDANNA
Cronaca

Coltellata in piazza, le sorelle dell'aggressore chiedono perdono. "Ha bisogno d'aiuto"

Il racconto drammatico della famiglia del malato psichiatrico: "Troppe le porte chiuse. Serve un’assistenza diversa e continua"

I soccorsi

Carrara, 14 ottobre 2021 - "Scusatelo". E’ questa la prima parola che dicono entrambe le sorelle dell’uomo che lunedì pomeriggio ha accoltellato Francesco Molteni in piazza II Giugno quando parlano dell’accaduto. Entrambe sono ancora sotto choc per l’accaduto e faticano a commentare il gesto compiuto dal fratello, ma prima di tutto il loro pensiero va a colui che è ancora ricoverato in ospedale con una ferita alla schiena e ai suoi familiari. "Vogliamo chiedere scusa all’uomo ferito e a chi gli sta accanto. Ci dispiace tanto per quello che ha fatto".

Nelle parole delle due donne non c’è nessuna volontà di dare giustificazioni a quanto ha fatto loro fratello o di trovare spiegazioni semplicistiche a un gesto tanto assurdo, ma traspaiono però evidenti anche tutta la difficoltà e l’impotenza di chi da tutta la vita deve convivere con una persona che combatte una infinita battaglia interiore. Una battaglia che magari non potrà mai essere vinta una volta per tutte, ma che sicuramente nessuno può affrontare da solo. Per questo nei loro racconti sono altresì chiari l’amarezza e lo scoramento al pensiero di tutte quelle volte che loro fratello non ha trovato il giusto appoggio nelle istituzioni e in chi avrebbe dovuto aiutarlo. "In un certo modo anche mio fratello è una vittima: una vittima della malattia e una vittima di se stesso" dice la maggiore delle due sorelle che poi prova a raccontare la sua vita al fianco di una persona che lei descrive come "buona, gentile e intelligente, ma che ha bisogno di essere sempre seguita".

"Mio fratello è arrivato a 50 anni senza fare del male a una mosca e questo perché se gli viene data una terapia da rispettare questa funziona – racconta la donna -. Purtroppo lui non è sempre stato seguito come avrebbe dovuto, da un lato perché ha sempre fatto resistenza, ma questo d’altronde è uno degli aspetti della sua malattia, dall’altro perché ha trovato anche delle porte chiuse da chi lo avrebbe dovuto curare. E’ capitato persino che, in una giornata in cui era particolarmente ben disposto, si presentasse per parlare con il medico, ma questo lo rimandasse a casa dicendogli di prendere appuntamento e tornare solo allora".

Quella che traspare dalla donna è una realtà difficile nella quale anche chi vorrebbe stare vicino alla persona in difficoltà rischia di andare in crisi se non trova la giusta sponda da parte del personale sanitario. "Già in passato mio fratello ha avuto dei ricoveri perché delirava – ricorda la sorella -, poi però tornava a casa e tutto ricominciava. Immancabilmente venivano le infermiere per un paio di settimane a seguirlo e poi era di nuovo da solo".

Ecco allora che dove non arriva il servizio sanitario e gli specialisti a farsi carico di tutte le responsabilità sono giocoforza i familiari. "Mio fratello – spiega la minore delle due sorelle – è un soggetto psicotico con manie di persecuzione. Lui veramente ha le allucinazioni oppure crede che la Cia e l’Fbi ce l’abbiano con lui, per questo ha bisogno di essere sempre seguito da uno psichiatra, ma questo non avviene e così tutto ricade su di noi. La legge Basaglia sicuramente parte da dei presupposti giusti, ma purtroppo non è mai stato organizzato nulla che la superasse lasciando tutto il peso sulle spalle delle famiglie. Lui vive da solo con nostro padre, che però è anziano, poi ci siamo io, mia sorella e mia mamma, ma non è facile da gestire. Stiamo parlando di un uomo grande e grosso che quando ha certi scatti è impossibile da arginare, non a caso ha già avuto diversi Tso, nonostante questo però nessuno dall’Asl se n’è mai fatto carico. Noi siamo davvero dispiaciuti per quello che ha fatto l’altro giorno e vogliamo chiedere scusa al signore ferito e a tutti i suoi familiari. Per quanto ci riguarda però abbiamo anche il pensiero per mio fratello che adesso dopo quello che ha fatto sarà rinchiuso e chissà se e quando lo potremo rivedere".