
"Pensavo mi avessero dato un pugno, poi ho guardato in basso e ho visto il sangue". Francesco Molteni ieri poco prima delle 15 era in piazza II Giugno in attesa che aprisse un ufficio dove doveva sbrigare alcune pratiche quando, improvvisamente, è stato aggredito alle spalle da uno sconosciuto. Senza alcun preavviso è stato raggiunto da una coltellata che gli ha aperto uno squarcio nella zona lombare e poi, come era arrivato, il suo aggressore è scomparso. "Aveva la barba e sembrava sulla cinquantina", ha raccontato agli uomini del commissariato lo stesso Molteni, 52 anni, milanese di nascita, ma residente ad Avenza, mentre stava seduto sopra il muretto di mattoni che corre lungo la galleria e i sanitari del 118 e i volontari della Pubblica assistenza si prendevano cura di lui. La lama che gli aveva aperto una ferita larga almeno una decina di centimetri nel costato era ancora al suolo vicino a lui che, incredibilmente calmo per quanto gli era appena accaduto, ripercorreva con i suoi soccorritori quell’attimo di terrore puro. Poche informazioni in un racconto da cui traspariva più incredulità che confusione che sono bastate comunque ai poliziotti per rintracciare a tempo di record il suo aggressore. Quest’ultimo, anche lui di 52 anni, carrese e incensurato, aveva d’altronde percorso appena un centinaio di metri quando è stato trovato in stato confusionale in piazza Farini.
L’uomo, ha problemi psichiatrici acclarati e per questo è in cura al centro di igiene mentale dell’Asl. Quando è stato fermato dagli agenti e accompagnato al Colombarotto ha mostrato segni di evidente squilibrio e non ha saputo dare una spiegazione razionale sul perché abbia accoltellato il primo passante che gli è capitato a tiro. Durante l’interrogatorio in commissariato l’aggressore ha così continuato a parlare di improbabili persecuzioni da parte dei servizi segreti e poi ha confidato ai poliziotti che a villa Fabbricotti "ci sono i mostri". Per quanto riguarda invece l’aggressione di qualche ora prima il fermato non è stato in grado di dare una spiegazione su cosa lo avesse spinto a compiere un gesto tanto efferato. L’uomo è stato così ascoltato fino a tarda serata e poi è stato dichiarato in stato di arresto e portato al carcere di Massa dove ha passato la notte in attesa dell’udienza di convalida che si terrà stamani. Per il suo gesto rischia ora una pena severa visto che il capo di imputazione può andare da lesioni gravissime fino a tentato omicidio, il tutto con l’aggravante dei futili motivi. La sua vittima, nel frattempo, dopo essere stata suturata sul posto è stata accompagnata al pronto soccorso del Noa in codice giallo. Al suo arrivo il personale del reparto diretto da Alberto Conti si è preso cura di lui e lo ha sottoposto a tutti gli esami di rito. Fortunatamente sembrerebbe che la coltellata, pur essendo stata piuttosto profonda, non abbia provocato nessuna lesione interna e per questo dopo essere stata richiusa è stata tenuta sotto osservazione. La prognosi di Francesco Molteni per ora resta riservata, ma se non ci saranno complicazioni potrebbe presto tornare a casa. Anche lui parlando con i poliziotti ha confermato di non conoscere l’aggressore e, tantomeno, di non aver avuto alcun diverbio con chi lo ha ferito. Molteni si sarebbe quindi preso una coltellata alla schiena semplicemente perché si trovava in quel momento in strada, senza particolari ragioni.