CRISTINA LORENZI
Cronaca

"Come un film dell’orrore: poteva ucciderlo" La città sotto choc chiede interventi urgenti

Il primario di psichiatria Angelo Cerù assicura: "Il caso sarà preso in carico da un pool di tecnici e di specialisti". Ora la magistratura interverrà con i medici per adottare un percorso di detenzione o di terapia e assistenza integrata

di Cristina Lorenzi

Una città sotto choc, terrorizzati gli abitanti di Carrara e coloro che passavano da piazza Due Giugno ieri poco dopo le 15. La paura era negli occhi di tutti, le voci erano spezzate dal terrore: "Quell’uomo poteva essere morto. Abbiamo sentito un urlo, poi l’arrivo della polizia, le sirene dell’ambulanza. Il centro sembrava il set di un film dell’orrore. Il coltello sul selciato".

Un caso che fa riemergere con tutta la sua prepotenza l’importanza della legge Basaglia e delle soluzioni per chi è affetto da gravi patologie psichiatriche. La domanda dei cittadini sotto choc che hanno visto un uomo sferrare un coltello e aggredire alla schiena uno sconosciuto è sempre quella: ci vorrebbero delle strutture per non lasciare a piede libero che non è in grado di badare a se stesso e costituisce un pericolo per sé e per gli altri. Paure e insicurezze che riportano la medicina indietro di decenni e che però spesso non trovano risposta nella normativa vigente .

Dà un chiarimento su una questione oltremodo delicata che non si può liquidare con un semplice "riapriamo i manicomi" il primario di psichiatria Angelo Cerù: "Non possiamo rinchiudere tutti. Noi cerchiamo sempre di intervenire in tutte le segnalazioni che vengono fatte con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Se la persona collabora e c’è volontarietà il percorso dà i suoi risultati. Nei casi in cui le terapie e il sostegno medico non vengono accettati ci sono i tso, i trattamenti sanitari obbligatori".

Che risolvono il problema per qualche giorno e poi siamo da capo.

"Il tso serve per sette giorni. Una volta sedato il paziente, può essere prorogato ad altri sette giorni. Poi se c’è collaborazione si attua un percorso di terapie, altrimenti si pensa a un inserimento residenziale. Bisogna valutare caso per caso. Nel caso dell’accoltellamento – spiega il dottor Cerù – l’uomo potrà essere accompagnato in reparto o in carcere. In entrambi i casi si metterà in moto un pool di specialisti per le cure e le terapie adeguate. Sarà seguito con un progetto alternativo alla carcerazione o in una residenza. Ci sono strumenti validi per non lasciarlo a piede libero. Sarà una decisione del giudice insieme al perito".

Può essere questo il caso che dimostra la necessità di rivedere la legge Basaglia?

"La legge Basaglia era necessaria. Negli anni ’70 gli ospedali psichiatrici necessitavano di una riforma radicale. Si trattava di dare la possibilità di organizzare i servizi che oggi sono organizzati. In alcuni casi interviene però l’individualità della persona. Non è facile prevedere se uno può delinquere. Il rischio si ha anche fra le persone normali".

Anche il sindaco Francesco De Pasquale promette di correre ai ripari: "Appena ho appreso quanto è accaduto oggi – spiega –, ho verificato con gli uffici se questa persona fosse in carico o conosciuta al settore servizi sociali. La verifica ha dato esito negativo. Questo per quanto riguarda l’immediato. Ovviamente quello che è successo è molto grave e nei prossimi giorni, a tutela della pubblica incolumità insieme alle forze dell’ordine e alle altre istituzioni coinvolte, sarà doveroso capire le ragioni di questo gesto, le motivazioni e le cause che hanno mosso questa persona ad agire in questo modo così da scongiurare che metta in atto nuovamente comportamenti così pericolosi".