Addio alla professoressa Lucia Ponzanelli, fervente mazziniana

La professoressa Lucia Ponzanelli, mazziniana, repubblicana e docente di lettere, è stata un esempio di onestà, laboriosità e coerenza. La sua scomparsa è una perdita per la memoria storica, sociale e culturale di Carrara. Un invito a riflessione e a proteggere ciò che di importante la città ha fatto per la collettività.

Addio alla professoressa Lucia Ponzanelli, fervente mazziniana

Addio alla professoressa Lucia Ponzanelli, fervente mazziniana

"Un altro tassello della più nobile memoria storica, sociale e culturale di Carrara ci ha lasciati". L’associazione mazziniana Pacciardi commenta così la scomparsa della professoressa Lucia Ponzanelli, fervente mazziniana, di famiglia repubblicana la cui fede politica veniva con orgoglio manifestata nell’ambito cittadino con ammirevole fermezza e coraggio anche in periodi in cui era difficile esprimere liberamente le proprie convinzioni. Nata nel 1930, la professoressa Ponzanelli conservava ricordi nitidi della guerra e del fascismo verso i quali, grazie all’educazione ricevuta in famiglia, non nascondeva la sua avversione. Raccontava, infatti, che rifiutava di cantare gli inni fascisti e di recitare gli slogan inneggianti al duce e amava, tra l’altro, ricordare con affetto suo padre, anche lui insegnante, che quando incontrava per strada i suoi alunni che gli facevano il saluto fascista, diceva: ’Ma abbassa quella mano, per favore’. Docente di lettere, amata dai suoi studenti con cui ha condiviso non solo il suo sapere ma anche i valori civili fondamentali la costruzione di una comunità in armonia e rispettosa delle regole giuste, era stimata da colleghi, amici e familiari.

Lucia Ponzanelli è stata un limpido esempio di onestà, laboriosità, coerenza, di disponibilità ad occuparsi del prossimo e di impegno nel dialogo con la sua attenta e sensibile partecipazione alle attività dell’associazione mazziniana: "una figura di altri tempi".

"Proprio nel suo esempio di cittadina operosa la riflessione che lei ci lascia in eredità – concludono i mazziniani –, che ci costringe a metterci in discussione. Perché le voci di cittadini come lei fanno fatica ad essere ascoltate nel fracasso che oggi i canali social provocano in modo troppo spesso ignobile. Non è un caso che proprio lei avesse sostenuto con entusiasmo, all’interno della stessa associazione mazziniana, la proposta di allestire un Museo della Storia di Carrara e dei carraresi al fine di proteggere tutto ciò che di importante la città e i suoi abitanti hanno fatto per il bene della collettività".