
Lottava, perché quel lottare era la sua missione. Schietta e sincera Claudia Bienaimé si armava delle carte per le sue battaglie. Dalle fila dell’opposizione sventolava con coraggio i documenti perché in quello che faceva ci credeva veramente. Ma alla fine ha dovuto arrendersi alla malattia e domenica sera si è spenta a 67 anni dopo due anni difficili, lo stesso giorno in cui ricorrevano i 9 anni dall’alluvione. Tragica coincidenza che riporta alla mente le dure critiche da lei rivolte all’allora amministrazione del 2014, guidata da Angelo Zubbani, su quell’argine crollato. La Bienaimé in quel periodo era all’opposizione con la lista civica ‘Carrara Bene Comune’.
Il suo impegno in politica era iniziato negli anni del liceo scientifico con Democrazia proletaria. Poi aveva preso forma negli anni ’90 con la prima sindaca di Carrara, Emilia Fazzi Contigli, di cui è stata collaboratrice e sostenitrice. Ma Claudia Bienaimé era una combattente anche nella vita privata: dalla scomparsa del padre nel 2002, l’architetto Ezio Bienaimé, alla ricerca dal 15 aprile del 2011 della nipote Benedetta di 4 anni, la figlia del fratello Nicola, che da un giorno all’altro è stata strappata dalle braccia della nonna. Da quel giorno non si è data mai pace, le serrate e vane ricerche sono continuate passando per la morte del fratello nel 2015 a causa di un malore. Sarà poi il 2019 l’anno della svolta, quando arrivò la notizia che la bimba, già 12enne, poteva trovarsi in Canada a Toronto, ma per lei non ci sarà mai occasione di rivederla. "L’ha cercata ovunque – ricordare il professore Riccardo Canesi, amico e compagno delle tante battaglie ambientaliste – Una storia che le ha fatto abbassare le difese immunitarie. Lei che per quella nipote aveva fatto di tutto, crescendola tra le sue braccia. Poi un giorno è stata portata via senza nessuna notizia per anni. Addirittura si era rivolta a ‘Chi l’ha visto?’, con scarsi risultati".
Un duro colpo ma la Bienaimé si è sempre rialzata, al suo fianco l’altro fratello di professione infermiere, Michele, e il figlio Lorenzo di 28 anni. Riprende le forze e continua a fare opposizione dietro i banchi della politica di palazzo 2 Giugno. Un percorso iniziato nel 2012 con la candidatura a sindaca nella lista civica ‘Carrara bene comune’, che si concretizzerà nell’esperienza da consigliera fino al 2017. "Lei era una donna troppo buona, spesso ingenua, non si tirava mai indietro – racconta Canesi – I suoi temi prevalenti erano l’urbanistica, i diritti sociali e civili, le persone in difficoltà, ragazze madri e i giovani nella morsa della droga. Non c’era persona a cui lei dicesse di no. Era una costruttrice di ponti ma non di cemento, quelli umani, ideali, era grande portatrice di speranza".
Sempre in prima linea per la città, partendo dalla battaglia per il Politeama a quella per salvaguardare il Monoblocco in "quel suo essere partigiana - sottolinea - l’Arci di Massa Carrara". "Ricordo quando, lei tra le fila di Democrazia Proletaria e io a Legambiente, ci siamo conosciuti, agguerriti sui nostri campi di battaglia – ha ricordato –anesi - Una delle prime cose che abbiamo fatto insieme è stata la ferma opposizione contro l’edificazione del complesso della Montecatini. Poi negli anni ’90 l’ho messa capolista nel partito dei Verdi e a seguire sono arrivate le guerre sull’urbanistica, sulle speculazioni edilizie a Marasio, sulla cementificazione. Come dimenticare le 600 persone che abbiamo portato in piazza quando l’autorità portuale voleva mettere i container nel viale da Verrazzano, circa 12 anni fa. Poi le questioni ambientali con il dissesto idrogeologico. Tutte le volte che pioveva mi telefonava dicendomi: ‘vai a vedere alla foce del Carrione come è la situazione’, era preoccupata".
Laureata all’Università di Firenze in architettura, la Bienaimé svolgeva la libera professione seguendo le orme del padre Ezio. Proprio quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita dell’architetto al quale è stata dedicata una mostra al museo Carmi. Ma "ha perso anche del lavoro la Claudia perché se ti schieri poi qualcuno te la fa pagare – ha concluso Canesi –. E’ stata l’esempio di coraggio civile, un modello di dirittura morale di coerenza e di attaccamento all’interesse civico pubblico". I funerali domani alle 15 in piazza De André di fronte al teatro Animosi.