FIORELLA CORTI
Cronaca

Il vino che nasce ad alta quota. Progetto di “Maestà della Formica“ nel rispetto dell’ambiente

L’azienda agricola nel comune di Creggine, con il vitigno più alto della Toscana, è nata all’inizio del 2013

Andrea Elmi all’interno del suo speciale vigneto di Careggine. In alto il vino Riesling di Maestà della Formica in tavolo (Foto Borghesi)

Andrea Elmi all’interno del suo speciale vigneto di Careggine. In alto il vino Riesling di Maestà della Formica in tavolo (Foto Borghesi)

Careggine (Lucca), 28 gennaio 2023 – Quando nacque l’azienda agricola "Maestà della Formica", di Andrea Elmi e soci, era l’inizio del 2013 e l’avventura del cosiddetto "progetto vino" con l’impianto in alta quota sulle Alpi Apuane del vigneto di Riesling più alto della Toscana, siamo nel comune di Careggine a 1050m di altitudine, sembrava incredibile da credere e da raccontare.

A distanza di poco più di dieci anni e oltre cinque annate commercializzabili, tre in vendita e due in affinamento, con una produzione di circa quindicimila bottiglie all’anno, il tutto è molto più credibile e semplice da considerare come una concreta realtà, per una scommessa più che vinta. A supporto di questa "filosofia" di produzione, caratterizzata anche dal grande rispetto per l’ambiente e i suoi cicli naturali, arrivano oggi anche contributi importanti, sintetizzati negli incontri organizzati per confrontarsi sui temi in questione. "In altura sta nascendo il vino di domani - tra i punti emersi nell’ultimo incontro dedicato alla viticoltura di montagna organizzato dal Gal MontagnAppennino -. La viticoltura cosiddetta eroica e di frontiera, sta diventando uno sguardo autentico sul futuro. Questo, anche per il fenomeno del cambiamento climatico che sta causando una graduale migrazione dei vitigni in alta collina o in montagna".

"Ci sono tante aziende che fanno viticoltura di montagna – spiega Marina Lauri, presidente del Gal – . Meritano attenzione e un accompagnamento che stiamo fornendo con la nuova programmazione. Nel nostro percorso di ascolto abbiamo visto che i territori stanno cambiando e noi dobbiamo stare al passo per usare efficacemente le risorse che possiamo mettere a disposizione". Certamente una bella soddisfazione per chi aveva visto lontano un decennio fa, ma anche quanta fatica per arrivare a una buona e soddisfacente produzione di vino della Garfagnana.

“I tempi sono stati lunghi e lavorare il terreno per noi è sicuramente più duro e del tutto diverso rispetto a chi coltiva in pianura - spiega Andrea Elmi di "Maestà della Formica"-, anche soltanto perché le vigne germogliano più tardi. Operare in montagna ha, però, anche i suoi vantaggi, come la diversità della singola storia e azienda che ci consente di spiccare sui mercati rispetto ai grandi marchi. Gli importatori stranieri, soprattutto quelli per Usa e Giappone, riconoscono l’unicità e sono attratti da questo oltre che dal prodotto".

Importante appuntamento con il mitologico "nettare degli Dei" e 60 produttori vinicoli oggi e domani alla Manifattura Tabacchi di Firenze per la rassegna "Vini Migranti", la mostra-mercato che racconta storie di integrazione e sostenibilità.Tra questi si potranno trovare anche piccole e uniche realtà vitivinicole, tra le quali anche Maestà della Formica di Careggine; tutte portavoce di originali messaggi culturali.