
Al summit dei giorni scorsi nella cittadina francese di Troyes erano presenti sia il sindaco, Sara D’Ambrosio, sia l’assessore alla cultura, alla promozione e alla riscoperta del patrimonio, Alessio Minicozzi
Nel 2026 l’assemblea annuale dell’Associazione Europea delle vie Francigene, si svolgerà ad Altopascio che diventerà quindi la capitale, nel Vecchio Continente, della famosa strada. Un riconoscimento di prestigio e di rilievo confermato nei giorni scorsi a Troyes, in Francia, dov’era in programma un summit sull’argomento. Presenti sia il sindaco, Sara D’Ambrosio, sia l’assessore alla cultura, alla promozione e alla riscoperta del patrimonio, Alessio Minicozzi, i quali hanno espresso notevole soddisfazione: "Un successo per il nostro territorio e per la Toscana tutta, impensabile fino a qualche anno fa e che ora invece è reale e presente, tangibile. Un risultato emerso anche in questi giorni a Troyes, dove siamo andati per l’appuntamento annuale che chiama a raccolta numerosi comuni, enti, territori, regioni, province: Altopascio fa nuovamente parte dell’ufficio di presidenza dell’associazione, che rappresenta il cuore pulsante, grazie anche al lavoro di molte persone, di tutto quello che si muove intorno alla Francigena. Un patrimonio storico, umano, paesaggistico incredibile e unico che apre varchi tra culture diverse, che accresce la storia e la conoscenza di ognuno di noi, che getta ponti di speranza e di bellezza. Il cammino infatti è crescita. E noi ne siamo parte, ogni giorno".
Un tributo logico per un luogo, Altopascio, che si innesta perfettamente nel tema della via che mise in contatto, popoli, idee e commerci. Spesso di Francigena parlano anche territori che sfiorano soltanto la cosiddetta "Autosole del Medioevo". Sì, perché all’ombra della Smarrita e nel cuore del centro storico crebbe si sviluppò l’azione dei Cavalieri del Tau e del loro complesso ospitaliero che (è la storia a confermarlo), offriva rifugio ai viandanti provenienti dal Nord e diretti a Roma. Si pagava con una moneta speciale, "la pistacchia", coniata per l’occasione.
L’appuntamento del 2026, prestigio a parte, dovrà tradursi anche in atti concreti, rafforzando il legame con le istituzioni europee, cercando di reperire altri finanziamenti per migliorare ancora i tracciati. Ad Altopascio ci sono un paio di foresterie per i pellegrini, uno snodo cruciale per chi intraprende il pellegrinaggio.
Massimo Stefanini