GIULIA PRETE
Cronaca

"Il nostro lavoro è dignità". La ribalta tv degli operai

Circa 150 lavoratori della Valmet hanno ’’occupato’’ la diretta televisiva del Giro. Il presidio si è svolto in modo pacifico e ordinato davanti alla sede dell’azienda.

Lo striscione esposto dai lavoratori della Valmet di fronte allo stabilimento

Lo striscione esposto dai lavoratori della Valmet di fronte allo stabilimento

LUCCA"Gli esuberi Valmet salutano il Giro. No al profitto contro la dignità". Questo lo striscione esposto dai dipendenti della Valmet in occasione del passaggio della decima tappa del Giro d’Italia, che ieri ha attraversato anche l’area industriale di Lucca, proprio davanti allo stabilimento dell’azienda. Un presidio silenzioso ma determinato, a cui hanno partecipato circa 150 dipendenti, preoccupati per il loro futuro dopo l’annuncio dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda. Una decisione che ha colto di sorpresa i lavoratori e le organizzazioni sindacali, soprattutto perché arriva in un momento in cui l’azienda non mostra segnali di crisi. L’iniziativa di ieri, annunciata da giorni, ha voluto sfruttare la ribalta nazionale del Giro per accendere un faro su una vicenda che rischia altrimenti di restare confinata tra le mura dello stabilimento.

"Circa 150 lavoratori della Valmet hanno partecipato al presidio durante la tappa a cronometro del Giro d’Italia – ha dichiarato Nicola Riva, segretario generale della Fiom Cgil di Lucca – per protestare contro i licenziamenti assolutamente ingiustificati che l’azienda ha annunciato. Lunedì prossimo avremo tra le mani la documentazione relativa alla procedura di mobilità e subito dopo ci riuniremo per decidere le prossime iniziative da intraprendere. Contesteremo con forza questa scelta sciagurata, che non trova alcuna giustificazione né in una crisi economica né in difficoltà produttive".

I sindacati denunciano infatti una strategia basata unicamente sulla logica del profitto, senza tenere conto della ricaduta sociale e umana delle decisioni aziendali. L’obiettivo della mobilitazione è evitare che si consumi un ulteriore taglio occupazionale in un territorio già duramente colpito da altre vertenze industriali. La protesta ha attirato l’attenzione di passanti, cittadini e anche dei tanti appassionati di ciclismo accorsi per vedere dal vivo i corridori impegnati nella cronometro. Nonostante la tensione per la delicata situazione, il presidio si è svolto in modo pacifico e ordinato, rispettando l’importanza dell’evento sportivo ma al contempo ribadendo con forza un messaggio: il lavoro è dignità, e non può essere sacrificato sull’altare della marginalità finanziaria.

Giulia Prete