MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Valeria Parrella. Storie di donne della letteratura

L’autrice premio Campiello stasera in S.Francesco con Dacia Maraini nell’ambito di Conversazioni.

L’autrice premio Campiello stasera in S.Francesco con Dacia Maraini nell’ambito di Conversazioni.

L’autrice premio Campiello stasera in S.Francesco con Dacia Maraini nell’ambito di Conversazioni.

Penultimo appuntamento per le “Conversazioni in San Francesco”, la programmazione culturale ideata e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che domani, venerdì, alle 21, nella chiesa di San Francesco, vedrà ospiti le scrittrici Dacia Maraini e Valeria Parrella. Il tema dell’incontro è “Da Antigone a Marianna Ucrìa: a lezione dalle ragazze”. Un percorso a due voci all’interno del quale affioreranno le storie di donne della letteratura, spaziando dal mondo classico, come appunto nel caso di Antigone fino a personaggi dei romanzi della letteratura contemporanea con Marianna Ucrìa di Maraini. Ne parliamo con Valeria Parrella, scrittrice e drammaturga, già vincitrice del Premio Campiello, autrice dell’ultimo libro “Piccoli racconti e altri tradimenti” edito da Feltrinelli.

La presenza delle donne nella letteratura, la loro forza intellettuale oppure la passione dell’impegno civile: da dove iniziamo?

"Inizierei dicendo che in ogni antologia qualunque, ne abbiamo almeno una in casa, su dodici persone antologizzate solo una è femmina; ecco, noi dovremmo cercare di scardinare questo “vizio” altrimenti sembra che le donne non abbiano avuto voglia di finire nei libri; con Dacia Maraini, racconteremo invece come sono andate le cose, tra vizi e provando a capire come hanno trattato le eroine".

Leggere o rileggere Antigone, quella tragedia, e poi immergersi nel libro di Maraini con la protagonista Marianna Ucrìa per arrivare ai giorni nostri: sembra un filo indissolubile, non le pare?

"E’ un cammino molto evidente; i personaggi citati, sono due ragazzine che partono giovani e compiono una vera e propria “rivoluzione”; il nostro dialogo, lo dedicheremo quindi a Ahoo Daryaei, la studentessa che all’università di Teheran per protesta contro l’obbligo del velo si è spogliata: allora chiedo, questa giovane ragazza non è un’Antigone o una Marianna Ucria?".

La scuola, laddove il recinto del programma scolastico lo consente, accenna a storie che illuminano i ragazzi e le ragazze: poi c’è il mondo reale, zeppo di stereotipi e di negazioni rispetto alle donne, che fare?

"Ho molta fiducia nella scuola pubblica ma serve anche un apparato sociale intorno, soprattutto se viene depauperata; affido a lei questa affermazione: sostengo che bisognerebbe invertire gli stipendi, per esempio dare a chi insegna alla primaria gli stipendi di un professore universitario e viceversa, a chi insegna alla media inferiore lo stipendio di chi insegna a quella superiore…".

La conversazione con Dacia Maraini offrirà punti di vista, se non altro generazionali, diversi: quale sarà il linguaggio utilizzato per parlare a una platea eterogenea?

"Credo che fra noi vi sia una sorta di sorellanza, cioè l’intento comune di fare arrivare quello che esprimiamo alle persone presenti; Maraini ed io ci leggiamo a vicenda e questo crea il background comune: vogliamo quindi accogliere tutte e tutti".

Le donne e la scrittura (che è declinata al femminile): quanto è importante leggere storie scritte dalle donne?

"Da poco ho chiesto a Carlo Feltrinelli la statistica riguardante le letture: emerge che maggiormente leggono proprio le donne e i ragazzi: le donne sono onnivore, leggono di tutto e forse ciò significa qualcosa".