
Il luogo dove perse la vita Marco Viviani. il 7 gennaio 2020 all’età di 52 anni
Sono trascorsi cinque anni. Quindi da un lato si esercita il ricordo, ma gettando anche un ponte sul futuro, per evitare che simili tragedia si ripetano e per questo obiettivo è fondamentale lavorare sulla sicurezza. Verrà messa una targa in ricordo di Marco Viviani, lavoratore tragicamente scomparso il 7 gennaio 2020 all’età di 52 anni, a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere edile di Corte Marchetti, ad Altopascio.
Lo ha deciso l’amministrazione D’Ambrosio proprio a ridosso del Primo Maggio, Festa dei lavoratori, e nelle prossime settimane farà sistemare la targa proprio all’inizio della Corte altopascese, con l’intento di mantenere viva la memoria di Viviani e, al tempo stesso, lanciare un forte messaggio di sensibilizzazione verso la sicurezza nei luoghi di lavoro.
"Ancora oggi – afferma Sara D’Ambrosio, sindaco di Altopascio – gli incidenti mortali negli ambienti lavorativi rappresentano una delle principali emergenze sociali. Secondo i dati Istat, nel solo 2024 si contano ben 1.090 decessi. Il lavoro è uno dei momenti più alti e significativi della vita dell’uomo, un valore costituzionale e uno strumento fondamentale di emancipazione. Non possiamo – aggiunge la sindaca di Altopascio – e non dobbiamo permettere che si trasformi nella negazione della dignità e dell’esistenza dell’individuo. Ricordare Marco Viviani, come tutte le vittime sul lavoro, significa costruire una memoria collettiva che serva da stimolo per le istituzioni e l’opinione pubblica, affinché vengano migliorate le condizioni lavorative e rafforzata la cultura della prevenzione".
A distanza di un lustro, quella vicenda è ancora nitida. Marco Viviani l’operaio di 52 anni residente a Segromigno in Piano, secondo gli accertamenti dell’epoca, era rimasto colpito da un frammento di una gru che stava smontando per conto di una ditta. Molto conosciuto in zona, da tutti definito solare, generoso, disponibile, altruista. Seguiva il Lammari calcio per la presenza di uno dei due figli. La stessa sindaca di Altopascio, Sara D’Ambrosio, subito dopo la tragedia, aveva definito inaccettabile morire sul lavoro e che la sicurezza è un diritto fondamentale. Parole che sono sempre valide e di attualità ancora oggi.
Massimo Stefanini