
Tutti i colori del Volto Santo. Dall’incarnato rosa ai lapislazzuli. Il restauro regala nuove sorprese
Sembra destinata a slittare, probabilmente un paio di settimane, quella che era la data indicata per avere il dettaglio delle stratigrafie dei vari colori del Volto Santo. Inizialmente si era parlato del 25 settembre per la trasmissione dei dati, raccolti durante la recente campagna diagnostica, al comitato promotore del restauro che dovrà prendere la decisione, anche raccogliendo i pareri della città. Di questo comitato fanno parte: l’arcivescovo Paolo Giulietti, il sindaco Mario Pardini, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, il presidente della Provincia Luca Menesini, la soprintendete Angela Acordon, la soprintendente dell’Opificio pietre dure Emanuela Daffra e il rettore della chiesa cattedrale Marco Gragnani.
Intanto fanno discutere alcune immagini presentate al convegno dedicato al Volto Santo, a cominciare dagli ingrandimenti al microscopio digitale da cui emergono i vari e più antichi strati ritrovati sul Volto Santo. Sugli incarnati (viso, mani e piedi), che appaiono attualmente molto scuri a causa della presenza di stesure oleose che si sono molto imbrunite nel tempo, sono stati individuati più strati di ridipinture di tonalità rosa.
La veste, che presenta oggi un colore nero per la presenza di almeno due ridipinture di questo colore, appariva in passato blu: lo strato più antico aveva una tonalità blu acceso perché costituito da lapislazzuli puro, un pigmento preziosissimo, lo stesso che era presente anche in uno strato di ridipintura intermedio, ma misto a nero e quindi molto più scuro. Questo è un discorso non legato alla croce, bensì a tutta la campagna di prelievi. Non tutti i campioni prelevati, infatti, sono stati ancora analizzati. Una volta completate le analisi, i risultati dovranno essere messi in relazione tra loro e con quelli della precedente campagna diagnostica per comprendere quanti livelli di ridipintura sono presenti su tutta l’opera e quale è stato nei secoli l’aspetto complessivo del Volto Santo. Ma sull’asse verticale della croce (in castagno) è stato trovato uno strato di lacca rossa, mentre sul braccio orizzontale in cedro, uno strato pittorico vero e proprio di lapislazzuli. Sopra la policromia costituita da vari livelli di rosso e blu, è presente la ridipintura nera che ora vediamo.
Circa le dorature oltre a quella già visibile sulla cintura e sulla fascia inferiore della tunica ci sono altre dorature: intorno al collo della veste, dove sono presenti raffinate decorazioni modulari eseguite a incisione e con la tecnica della punzonatura, e sulla parte terminale delle maniche. Queste dorature (maniche e collare) sono contornate da una decorazione fatta da puntini a rilievo bianchi e rossi. Sono state trovate, grazie alle radiografie, anche delle decorazioni sulla croce e la presenza in alto sopra la testa del Cristo, sul braccio verticale della croce di quelle che sembrano essere “alfa” e “omega”, probabilmente realizzate tramite l’applicazione di una foglia metallica. Da ricordare fra le colorazioni anche gli occhi in pasta vitrea di colore blu, e le frange: alle due estremità della cintura sono presenti dei preziosi galloni in filato metallico, con decorazioni a losanghe, che, insieme a piccoli chiodi con teste a rosetta, tengono i lacerti di antiche frange, ormai molto deteriorate. Le indagini hanno rivelato che il colorante utilizzato per tingere le frange era il rosso paonazzo.
L’incarnato rosa del Volto Santo richiama alla mente varie immagini come la litografia eseguita da J. Petyt di Bruges che riproduce l’affresco, oggi scomparso, un tempo sopra l’altare della cappella della Confraternita dei menestrelli a Bruges. Immagini in cui il Volto santo lucchese appare proprio con gli incarnati più chiari. Sicuramente il Volto Santo che tornerà nel tempietto del Civitali alla fine del restauro non avrà la stessa colorazione cui eravamo abituati. Comunque la scelta definitiva non è stata presa. E’ possibile che il restauro sarà rispettoso della tradizione, dunque il colore scuro potrebbe essere soltanto attenuato.