Tragedia di Sant’Alessio. Oggi l’addio all’operaio

La cerimonia funebre oggi pomeriggio alle 16 a Monte San Quirico. L’autopsia ha rivelato fratture a costole e clavicola. Proseguono le indagini.

Tragedia di Sant’Alessio. Oggi l’addio all’operaio

Tragedia di Sant’Alessio. Oggi l’addio all’operaio

Si terranno oggi pomeriggio alle ore 16 nella chiesa di Monte San Quirico i funerali di Luca Giannecchini, l’operaio di 51 anni morto una settimana fa in un fatale infortunio sul lavoro nel cantiere di via dei Dorini a Sant’Alessio. Dopo la cerimonia funebre, la salma verrà cremata. Lo sfortunato operaio che abitava a Monte San Quirico lascia nel dolore la moglie Lucia Sarconio, dipendente di Sistema Ambiente, e due bambini piccoli.

Intanto prosegue l’inchiesta della Procura diretta dal sostituto procuratore Lucia Rugani, che al momento ha inviato un solo avviso di garanzia a un responsabile della sicurezza della ditta Edil Pizzi, appaltatrice dei lavori di allacciamento alle fognature, dove Giannecchini lavorava da pochi mesi. L’avviso al momento era finalizzato solo alla eventuale nomina di un consulente di parte per l’autopsia, quindi a tutela dei diritti dell’indagato. Non ci sono invece contestazioni specifiche né a suo carico né nei confronti di altri soci della piccola impresa edile con sede nel comune di Pescaglia.

Il magistrato intende al momento approfondire meglio la dinamica e le circostanze di questa tragedia che ha turbato molto tutta la città, prima di prospettare eventuali ipotesi di reato a carico di qualcuno, sempre che ne emergano dalle indagini.

Quello che è emerso di certo al momento dall’autopsia, eseguita mercoledì mattina dalla dottoressa Ilaria Marradi su incarico del pm, è che Luca Giannecchini quella mattina aveva riportato una serie di fratture costali e alla clavicola. Queste lesioni non sarebbero state di una gravità tale da causarne direttamente la morte, ma fanno capire che a questo punto si rafforza l’ipotesi investigativa di un decesso collegato all’infortunio sul lavoro.

Luca Giannecchini quella mattina venne travolto da alcuni metri cubi di terreno misto ad asfalto che gli franarono addosso e gli causarono fratture costali e alle clavicole. La massa gli compresse a lungo il torace tanto da rendergli difficoltosa la respirazione. L’operaio rimase praticamente bloccato in quella pericolosa posizione per almeno 10 minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118 che lo trovò sempre all’interno della trincea di scavo, anche se la testa era sempre rimasta all’esterno del terreno franato. Si pensa dunque a una grave crisi cardiorespiratoria innescata proprio dalle lesioni alle costole e alla clavicola riportate da Luca Giannecchini nel crollo dello scavo e anche dalla prolungata compressione toracica che ha reso difficoltosa la respirazione dell’operaio. Tanto che il suo cuore cessò di battere pochi minuti dopo che il 51enne era stato tirato fuori.