“Sul carburante il nostro guadagno è appena il 2%, ora basta chiamarci furbetti“

I motivi della protesta secondo Faib Confesercenti sindacato più rappresentativo

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“Non vogliamo più passare per speculatori e furbetti, quando i nostri prezzi alla pompa non vengono certo decisi a piacere del gestore. Speculatori e furbetti da controllare da parte del governo con assurdi cartelli, gli ennesimi, e sanzioni spropositate per aumenti che sono chiaramente legati solo al ritorno delle accise. Per questo scioperiamo, sperando che i consumatori capiscano che noi siamo dalla loro stessa parte della barricata”. Questa la posizione di Faib Confesercenti, il sindacato più rappresentativo della categoria, nelle parole del presidente Toscana Nord Alessandro Vietina e del responsabile Adriano Rapaioli. “Il governo si stupisce per la nostra intransigenza viste le loro aperture – incalzano -, ma dopo l’ultimo tavolo romano sono stati riconfermati l’obbligatorietà dell’esposizione del cartellone, in aggiunta alla previsione di esposizione di un QR-Code, e la rimodulazione in riduzione delle sanzioni. Una soluzione che è evidentemente un passo indietro rispetto agli impegni presi“. “Forse sarà bene anche ricordare di quali mirabolanti guadagni stiamo parlando per i gestori – aggiungono – . Su un rifornimento di 20 euro, 11.72 euro pari al 59% vanno allo Stato, 7.9 pari al 39% vanno alle compagnie petrolifere e 0.38 lordi pari al 2% al gestore”.