
Viareggio, 18 dicembre 2020 - Tragedia in ufficio: è morto l’ingegner Roberto Dini, 59 anni, e la comunità di Camaiore piange lo studioso dal cuore grande ed umile. Stava lavorando a Firenze, nel suo ufficio della Nuova Pignone: Roberto, Dingo per i compagni di scuola del Cavanis, era intento in una conferenza on line quando un suo collega si è reso conto che non stava bene. Subito ha allertato il medico dell’azienda, ma niente è stato possibile fare per rianimare il suo cuore: il malore gli è stato fatale.
Dini era un uomo di acuta intelligenza, di cultura e lavoro e soprattutto di famiglia: la madre Maria è distrutta, il padre era deceduto anni fa. Fidanzato giovanissimo con la sua Roberta, entrambi vivevano nella zona di Badia, con due figlie, Dafne e Dalila, la sua vita. I genitori per tanti anni hanno gestito una lavanderia in centro lavorando per i due figli maschi, Roberto e Rossano, che piange il fratello, pochi anni di distanza tra i due. Il primo si era sposato nel 1992: già laureato in ingegneria, era stato all’estero, poi a Roma e infine, negli ultimi anni, a Firenze, con ruoli di grande responsabilità. Durante la settimana abitava là, era un salutista, niente fumo, dieta corretta, mai un problema.
"Una persona eccezionale – racconta Roberta tra le lacrime – buono, schivo, umile, intelligente, corretto. Il mio mondo e quello delle nostre bimbe... Avremmo dovuto trasferirci per due anni in America, per suoi impegni lavorativi... tutto è svanito, tutto”". Un dolore troppo grande, che strazia.
Proprio nel 1992, l’anno del loro suo matrimonio, era morto il suo grande amico e collega, Giuseppe Bernardini, fraterno compagno di liceo: un filo sottile, doloroso, li ha legati fino a qui. La famiglia ha deciso di donare gli organi. La salma oggi pomeriggio alle 15 verrà trasferita dalla chiesina di Santa Teresa alla Badia per le esequie a cura delle onoranze funebri La Badia. Ai familiari le condoglianze de La Nazione.
Isabella Piaceri