Stesi per strada sfidano le auto "È il loro S.o.s"

La presidente dell’Ordine regionale degli psicologi commenta: "Vanno ascoltati"

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Di giochi rischiosi, quasi al limite, che hanno affascinato giovani e giovanissimi, purtroppo a volte portandoli a morire, ne abbiamo sentiti tanti. L’ultimo caso è successo ad Altopascio, dove alcuni ragazzini si sono sdraiati sull’asfalto aspettando l’ultimo secondo per evitare le macchine, documentando il tutto rigorosamente con un video, magari da postare poi sui social o comunque da far girare tra gli amici.

"I giovani vanno ascoltati, sostenuti anche psicologicamente insieme ai loro genitori. Serve fare un’analisi attenta: la fragilità dei ragazzi parte da quella dei più grandi. I risultati poi possono essere drammatici" è il commento della presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, sull’episodio.

"Non bisogna sottovalutare questi segnali -continua Gulino - sono richieste di attenzione che diventano giochi pericolosi. La metafora è quella della nave: se chi la guida, in questo caso gli adulti, è confuso e in difficoltà, anche tutto il resto della squadra fa fatica ad andare avanti. Allora l’adolescente manda segnali di attenzione, a volte di aiuto. Se questi non vengono ascoltati, le conseguenze possono essere pesantissime. In questo folle gioco i ragazzi sfidano la sorte, senza capire che in realtà sfidano la vita: basta un secondo per perdere tutto. Dobbiamo ascoltarli, fare incontri con i genitori, capire come procedere insieme. Solo così la nave può tornare a viaggiare tranquilla".