Sold out nei ristoranti. Il meteo capriccioso ha invitato alla tavola anche a Pasquetta

Ristoratori soddisfatti, sia quelli del centro che in periferia e nella Piana. Hanno vinto i piatti della tradizione, dalla garmugia ai tordelli. Ma c’è chi invece è stato premiato per la spinta all’innovazione . .

Meno gite, più tavolate. E’ l’equazione che ha regnato sovrana, in centro così come in periferia e nella Piana, in questo ponte pasquale contrassegnato da un meteo capriccioso. Per i ristoratori lucchesi l’ultimo colpo di cimosa ai giorni della pandemia è arrivato proprio in questo ultimo fine settimana quando le comodi conviviali sono state un “must“ non solo nella tradizionale domenica di Pasqua ma anche per il Lunedì del Pellegrino con prenotazioni, in questo caso, arrivate spesso all’ultimo momento.

“Avevamo tutto esaurito da tempo per il giorno di Pasqua ma poi anche Pasquetta ha fatto il pienone – così alla Buca di Sant’Antonio –. Tante famiglie italiane in gita, diversi turisti, ma anche i primi stranieri. Tra i piatti più richiesti senza dubbio oltre ai tordelli anche la Garmugia che, passata la primavera, sarà sostituita dalla cipollata“. E anche Dustin Hoffman nei giorni scorsi non si è fatto mancare un ’salto’ alla Buca per assaggiare i piatti della tradizione. Anche allo stellato “Butterfly“ il fine settimana di Pasqua ha portato il massimo del lavoro. “Noi ci orientiamo su 35-40 coperti al massimo – dice il titolare-chef, Fabrizio Girasoli –. Molta clientela locale, qualche straniero. E’ piaciuto molto il menù pasquale, in particolare il risotto “Tramonto a Positano“, mantecato con limone della costiera, olio al nero di seppia, calamaretti spillo, limone candito. Lo ripeterò senz’altro“. E’ stato sold out anche alla Trattoria Leo in centro, anche se la pioggia non ha permesso di utilizzare i tavoli esterni. “L’agnello è finito in un attimo anche nella versione “costolette“, ma così anche il farro, i tordelli e con i bambini non c’è da stupirsi se dico che sono andate via una cinquantina di cotolette“.

Leos a San Concordio è stato il “rifugio“ per i frustrati della Pasquetta e non sono stati pochi. Sfumato qualunque programma di pic nic o di gita fuori porta la consolazione è arrivata con la cena di Pasquetta. “La Pasqua è andata molto bene ma abbiamo avuto tutto pieno anche la sera del lunedì – dice Leonardo Di Lorenzo – . Tante tavolate di amici o parenti dove ha vinto la voglia di rifarsi di una giornata con i nuvoloni neri. Quindi cene assolutamente no vegan, poche pizze e tanti super bistecconi. Anche oggi (ieri ndr) sto aperto per godermi la scia degli ultimi festanti, che magari restano un giorno in più prima di rientrare, e poi ci facciamo il sacrosanto giorno di riposo“.

“Pasqua e Pasquetta – dice Marilina Sari del ristorante Giulio in Pelleria –, sono stati giorni pienissimi, avevamo esaurito i posti già da un paio di settimane. Nell’occasione non abbiamo fatto mancare i piatti della tradizione, quindi agnello in casseruola e cotolette d’agnello fritte, i carciofi fritti e trifolati, ma le persone vengono da noi anche per il farro, la cioncia e i tortelli , ovvero i piatti lucchesi. I turisti erano soprattutto italiani, ma si cominciano a vedere tanti stranieri, per lo più di lingua inglese“.

Laura Sartini