
VALLE DEL SERCHIO
Arriva dalla Regione Toscana l’approvazione del nuovo regolamento dell’ambito agrituristico che, in tutta la sua ampia ricaduta, va a coinvolgere settori di sviluppo molto importanti per la Valle del Serchio e, in particolare, per il territorio della Garfagnana. Al suo interno sono contenute modifiche al d.p.g.r. 46R2004, che rispondono a punti sospesi, in attesa di maggiore chiarimento dal mondo dei servizi dell’accoglienza agrituristica. Esplicazioni, che si vanno a inserire direttamente sulle molte incertezze interpretative, freno per un settore che cerca di esprimere con sempre maggiore energia la propria volontà di innovazione e sviluppo, trainato dal primario ambito agricolo, ricco di cultura tradizionale tradizionale e biodiversità. A comunicare alcune di queste nuove finestre è il consigliere regionale e vicepresidente della commissione Sviluppo rurale Agricoltura e agriturismo Mario Puppa. "Questo specifico settore, nella nostra Provincia, nella Valle e in Garfagnana, terra molto ricca di questo tipo di accoglienza oltre che area da dove si sono sviluppate le prime indicazioni in merito anni fa – spiega il consigliere Mario Puppa – rappresenta un fondamento altamente strategico e non solo per il sistema turistico. Con questa regolamentazione, tra l’altro la prima dell’ambito a livello nazionale, si va a chiarire cosa gli imprenditori agricoli possano realizzare nelle loro strutture".
In piena luce, poi, anche il settore agricolo di base, considerando come l’ospitalità turistica rappresenti spesso un’attività complementare, che consente la stessa sopravvivenza aziendale, ricorda ancora Mario Puppa. Tanti i punti in modifica, con la multidisciplinarietà operativa come faro principale. Tra questi, di rilievo quello che stabilisce per le attività riferite al mondo rurale la possibilità di realizzazione su tutto il territorio regionale e non solo nel comune di riferimento dell’agriturismo o nei comuni limitrofi. Una validità che potrebbe toccare, per fare qualche esempio, le attività didattiche, tradizionali, di turismo religioso e culturale, ricreative, di pratica sportiva, di escursionismo e di ippoturismo.
Viene, poi, riconsiderata l’agrisosta camper gratuita per 24 ore, per consentire alle aziende di inserirsi nei circuiti amatoriali di ospitalità dei camperisti. Riguardo ad agricampeggi e ospitalità in spazi aperti, potranno essere utilizzate tende, camper, roulotte e case mobili con meccanismi di rotazione in funzione, allestite dagli imprenditori in numero massimo di 12 per agricampeggio e di superficie complessiva chiusa di 70 mq e di 110 metri quadrati se comprensiva di verande e accessori.
Fiorella Corti