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Siamo ancora capitale del volontariato? Organizzazioni, chi sale e chi scende

All’inizio di aprile saldo negativo delle Odv della provincia di Lucca tra Registro unico nazionale del terzo settore e registro regionale toscano. Aumentano invece le associazioni di promozione sociale.

Siamo ancora capitale del volontariato? Organizzazioni, chi sale e chi scende

di Paolo Mandoli

Volontariato addio. Il numero delle "organizzazioni di volontariato" (le Odv) della provincia di Lucca iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts) all’inizio di aprile era attestato a quota 366 a fronte delle 446 associazioni di volontariato iscritte al registro regionale della Toscana. In altre parole ne mancano all’appello ben ottanta, ovvero il 17,9 per cento. Per contro aumentano le associazioni di promozione sociale (le Aps) che sono salite a quota 435 rispetto alle 349 iscritte al registro regionale della Toscana. Dunque 86 in più che significa 24,6 per cento in più. In totale, nei primi giorni di aprile c’erano 921 realtà iscritte al Runts, cifra che a questo punto sale di 3 o 4 unità ogni settimana.

Oltre alle Odv e alle Aps la provincia di Lucca conta anche altri 16 enti del terzo settore e 104 imprese sociali. Di fatto abbiamo una realtà ogni 413,5 abitanti. Lo scavalcamento delle associazioni di promozione sociale rispetto alle organizzazioni di volontariato non è fenomeno nuovo visto che era già stato registrato in sei delle dieci province della Toscana. Guardando al registro regionale restava il primato delle Odv sulle Aps soltanto a Livorno, Prato e Siena oltre alla nostra provincia di Lucca un tempo considerata la capitale del volontariato italiano.

Oggi il primato delle Aps è confermato in tutte le province toscane. Le prime iscrizioni al Runts della provincia di Lucca risalgono al 21 febbraio 2022 mentre ce ne sono di recentissime, anche di questi ultimi giorni. Altro dato rilevante riguarda le realtà ammesse, almeno finora, al beneficio del 5 per mille: sono 170 (ovvero il 18,4 per cento) a fronte delle 751 che non lo hanno. In passato erano circa 430 le realtà della provincia di Lucca ammesse al beneficio del 5 per mille, anche se alcune decine non ottenevano nemmeno una firma. Praticamente tutti i comuni della provincia di Lucca hanno almeno un’associazione di volontariato.

Unica eccezione il comune di Fabbriche di Vergemoli che non ha alcuna Odv. Ovviamente i numeri più alti si trovano nei comuni più grandi. Lucca ha 96 Odv, in pratica una ogni 925 residenti, Capannori ne ha 43 (una ogni 1.075,5 abitanti), Viareggio 33 (una ogni 1.835,7 abitanti), Camaiore 23 (una ogni 1.384,4 abitanti), Massarosa 19 (una ogni 1.143,8 abitanti). Guardando alle Aps, che come abbiamo visto sono sempre più di moda, se ne conta almeno una in 30 dei 33 comuni della provincia di Lucca. Mancano all’appello soltanto Careggine, Fabbriche di Vergemoli e Villa Basilica. Anche per le Aps i numeri più alti si registrano nei comuni più grandi. Lucca ha 144 Aps, in pratica una ogni 616,7 residenti, Viareggio ne ha 50 (una ogni 1.211,6 abitanti), Capannori ne ha 33 (una ogni 1.401,6 abitanti), Camaiore 27 (una ogni 1.179,3 abitanti), Pietrasanta 22 (una ogni 1.039,5 abitanti).

In provincia di Lucca ci sono anche 104 imprese sociali iscritte al Runts, di cui 55 nel comune di Lucca, 12 a Viareggio e 10 a Capannori, e 16 realtà classificate come “altri enti del terzo settore” di cui 8 nel comune di Lucca e 2 a Pietrasanta. A differenza di altre zone della Toscana la provincia di Lucca non aveva, all’inizio di aprile, “enti filantropici” iscritti al Runts. Ricordiamo che, secondo quanto indicato nel Codice di cui al Decreto legislativo 3 luglio 2017 numero 117, sono Enti del terzo settore (Ets), se iscritti al Registro unico nazionale del terzo settore: le organizzazioni di volontariato (Odv), le associazioni di promozione sociale (Aps), gli enti filantropici, le imprese sociali incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso (Soms) e le associazioni riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale previste dall’articolo 5 del Codice, in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi. Gli enti religiosi civilmente riconosciuti possono essere considerati Ets limitatamente allo svolgimento delle attività di interesse generale allo stesso articolo 5 del Codice.