Sì moratoria, niente nuovi pubblici esercizi

L’assessora Granucci conferma il provvedimento già adottato dall’amministrazione Tambellini: "Da decidere solo la modalità di intervento"

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"Vogliamo continuare il percorso intrapreso, prorogando la moratoria per l’apertura di nuovi locali in centro storico": l’assessore al Commercio Paola Granucci chiarisce la posizione dell’amministrazione Pardini che intende andare in scia con quanto fatto a suo tempo dalla giunta Tambellini per impedire nuove aperture di pubblici esercizi e con la precedente moratoria che è ormai in scadenza.

"Ci stiamo muovendo in tal senso – precisa Granucci – e stiamo studiando e valutando proprio in questi giorni la migliore modalità di intervento: quello che è chiaro è che intendiamo proseguire lungo la strada intrapresa per salvaguardare la peculiarità del centro storico e l’unicità di delle attività commerciali esistenti".

A favore della continuazione della moratoria, dopo che si erano già espresse alcune associazioni di categoria e il Comitato Vivere il Centro Storico, è anche Confesercenti Toscana Nord che chiede un suo allargamento.

"Apprezziamo l’impegno dell’assessore Paola Granucci – si legge in una nota a firma del presidente area lucchese Francesco Domenici e del vicepresidente e responsabile centro storico Massimiliano Giambastiani – che aveva preso nel nostro primo incontro dopo il suo insediamento, di prorogare la moratoria che impedisce nuove aperture nel centro storico per quanto riguarda i pubblici esercizi ormai in scadenza. Moratoria che però chiediamo di allargare anche ad altre tipologie commerciali".

Secondo Confesercenti Toscana Nord, è del tutto evidente che il centro storico sia saturo di pubblici esercizi, ma c’è necessità di impedire che anche altre attività alimentari possano aprire diventando di fatto una alternativa ai pubblici esercizi. Confesercenti Toscana Nord, a Pisa ha ottenuto dalla giunta Conti che la moratoria sia estesa (per i prossimi due anni a partire dal marzo scorso) anche agli esercizi commerciali alimentari (sia di vicinato che di mediagrande struttura) e alle attività artigianali alimentari ad eccezione di pescherie, rivendite di pane, attività artigianali di panificazione e le rivendite di frutta e verdura.

"Soprattutto per bloccare una grande distribuzione – aggiungono Domenici e Giambastiani – che dopo aver desertificato il centro con le aperture dei propri ipermercati in periferia, torna dentro le mura con negozi di vicinato che hanno però i prezzi del supermercato, facendo quindi concorrenza selvaggia a quei pochi negozi alimentari ancora rimasti e senza considerare che possono tranquillamente sostituire i pubblici esercizi. Ovviamente la moratoria che proponiamo deve consentire il trasferimento delle attività all’interno delle zone oggetto del blocco, l’ampliamento di esercizi esistenti, il subingresso per acquistoaffitto di azienda relativa ad attività già esistente nei casi in cui a seguito di subingresso sia prevista l’apertura in un fondo diverso da quello precedente. La moratoria era uno dei nostri punti principali all’interno del documento che presentammo ai candidati sindaco prima delle elezioni e che avevamo illustrato agli allora candidati Mario Pardini e Fabio Barsanti, ottenendo da entrambi l’impegno a recepire questa posizione. Diamo atto alla nuova amministrazione di aver mantenuto quanto detto in campagna elettorale".

Fabrizio Vincenti