REDAZIONE LUCCA

Si avvicina un Natale amaro. A casa tredici lavoratori

La società Relife Recycling srl ha comunicato la disdetta del contratto di servizi di selezione di rifiuti allo stabilimento di Salanetti. L’allarme di Cgil, Cisl e Uil.

Una manifestazione dei sindacati (foto di archivio)

Una manifestazione dei sindacati (foto di archivio)

Si prospetta un Natale amaro e pieno di preoccupazioni per il futuro, per tredici lavoratori della Piana. A lanciare l’allarme sono i rappresentanti sindacali Michele Massari (Fp-Cgil), Giovanni Bernicchi (Fisascat Cisl) e Andrea Bacci (Uiltrasporti) che chiedono l’immediata attivazione di altre aziende del territorio per il riassorbimento dei lavoratori.

"Dobbiamo purtroppo registrare un’ulteriore brutta notizia a conclusione di questo anno - comunicano i sindacati in una nota unitaria - , già di per sé molto complicato nel campo degli appalti nel settore dell’igiene ambientale. La società Relife Recycling srl (ex Valfreddana recuperi) infatti ha comunicato formalmente la disdetta del contratto di servizi di selezione di rifiuti presso lo stabilimento di Capannori (Salanetti). La struttura sarà quindi chiusa a far data dal 31 dicembre, con conseguente perdita del posto di lavoro da parte dei 13 lavoratori ad oggi occupati".

Secondo quanto annunciato dai sindacati, di fatto, i materiali conferiti dalle società pubbliche di raccolta dei rifiuti nella provincia, che fino ad oggi venivano selezionati e separati nello stabilimento della Relife Recycling, a partire dal 1 gennaio 2025 non saranno più convogliati a Salanetti, ma inviati agli impianti della Revet di Pontedera. La prima iniziativa presa dalle organizzazioni sindacali, si legge ancora nella nota, è stata quella di siglare un’intesa con le società Relife Recycling e società cooperativa appaltatrice "Orologio", per dare priorità ai lavoratori, in caso di fabbisogno di personale sia degli impianti della società appaltante, quanto nelle attività della appaltatrice.

"Anche se si dà per scontato, il fatto che dovranno essere considerate le distanze - aggiungono Massari, Bernicchi e Bacci - tra le residenze dei lavoratori, quasi tutti con famiglia a carico, e le possibili soluzioni lavorative. Si chiederà inoltre un sostegno fattivo agli enti locali interessati come Comune di Capannori e Provincia di Lucca, e alle società che raccolgono e conferiscono i rifiuti nell’area come Ascit, Sistema Ambiente e Gea, per verificare la possibilità di ricollocare una parte di personale negli stabilimenti di nuova destinazione dei rifiuti, aprendo ovviamente un canale di trattativa con la società interessata. In ultimo, purtroppo, si prenderà in considerazione la Naspi, con relativa indennità di disoccupazione, limitata nel tempo e negli importi necessari a sostentare le famiglia".