Sgarbi chiama, Veronesi risponde: "Presente"

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"Il colpo da maestro, che ho già pronto, sarebbe il direttore d’orchestra Alberto Veronesi, figlio di Umberto Veronesi, che ha già fatto una bella campagna elettorale per le Comunali a Lucca": Vittorio Sgarbi chiama, Alberto Veronesi risponde. Il direttore artistico del Pucciniano, nonché ex candidato a sindaco a Lucca nel maggio scorso dove aveva avuto l’appoggio dello stesso Sgarbi, sarebbe una delle personalità che il critico d’arte intende convincere a candidare alle prossime elezioni politiche di settembre con il centrodestra nelle file del suo Rinascimento, insieme tra gli altri al generale Mori e all’ex magistrato Palamara. Il diretto interessato, che al ballottaggio lucchese ha contribuito a far eleggere Mario Pardini strappando con Azione e Italia Viva che aveva avuto al fianco al primo turno, apre all’ipotesi. "Ci sono molte manovre sulle candidature – conferma Veronesi – il fatto che Calenda abbia siglato un accordo con Letta riapre i giochi. Ora, molti moderati o si schiereranno con Renzi o con formazioni con cui anche io ho collaborato di recente: Sgarbi intende proprio riunire tutti coloro che sono in questa area. Confermo che, se necessario, sono disponibile a mettermi in gioco: sono e rimango liberaldemocratico e sono vicino alle idee di Sgarbi".

Veronesi, che alle comunali di Lucca aveva raccolto al primo turno il 3,6%, non risparmia ancora una volta una battuta al veleno a Calenda e alla sua Azione, sottolineando che, a differenza di lui, non cerca collegi sicuri. "C’è da capire la questione dei collegi – aggiunge il maestro – ma non sono certo Calenda che per una manciata di seggi venderebbe tutto. Da parte mia, se serve una mano, sono pronto a darla all’interno di uno schieramento liberaldemocratico che veda la presenza anche di Forza Italia: di sicuro non ne faccio una questione di posti sicuri in Parlamento. Sgarbi sta cercando di coinvolgere nel suo gruppo persone che abbiano le competenze: Palamara per le questioni della giustizia, io per quelle della cultura, Mori per quelle della sicurezza. Se posso essere utile, sono qui".

Fabrizio Vincenti