REDAZIONE LUCCA

Autostrade, sciopero durante i Comics. A Lucca ovest non si pagherà il pedaggio

La protesta cade nei giorni di svolgimento dell’evento in città

Il casello Lucca ovest

Lucca, 26 ottobre 2023 – Sciopero al casello Salt di Lucca Ovest da mercoledì 1 novembre a sabato 4 novembre 2023, nella fascia oraria tra le 6 e le 14. Lo sciopero cade proprio nei giorni del  Lucca Comic & Games.

Durante lo sciopero, comunicano le organizzazioni sindacali, le piste automatiche utilizzeranno la modalità ‘automatismi’, non essendo presidiate, mentre le piste manuali rimarranno aperte in transito libero. Gli utenti Telepass vedranno azzerarsi la loro precedente entrata al momento della nuova entrata in autostrada. Nel caso si presentassero problematiche legate all’utilizzo delle porte automatiche dal 1 al 4 novembre, in orario 6-14, non potranno essere garantiti i servizi normalmente svolti.

I motivi dello sciopero

Taglio di circa 45 persone e soppressione della ’sala conta denaro’ che verifica i versamenti degli esattori. Questi i motivi alla base della protesta dei lavoratori Salt, con l’obiettivo di “riportare l’azienda al tavolo della trattativa con tutte le iniziative ”disponibili, dallo sciopero all’adire le vie legali, visto che le modifiche dell’attuale assetto tecnologico, secondo gli accordi vigenti, devono essere concordate”. 

L’azienda, secondo la ricostruzione dei sindacati, ha comunicato che a partire dal 6 novembre darà il via ai lavori per l’attuazione del piano di incremento dell’automazione dei caselli. La vittoria di itinera, controllata del gruppo Gavio, per la gestione della nuova Concessione del Tirreno, ricordano i sindacati, “è stata ottenuta grazie al forte ribasso del 30% dell’offerta, per cui era stato previsto che l’intento della Salt sarebbe stato quello di ‘scaricarlo’ sul costo del lavoro con la desertificazione dei caselli”. ”Infatti – proseguono – la riduzione di personale prospettata (ovvero le 45 unità in meno, ndr) comporterebbe una diminuzione dei costi del personale di circa 5 milioni l’anno, andando con ciò a mutare le condizioni della gara per l’acquisizione della Concessione Autostrada del Tirreno, su cui pende ancora un ricorso per eccesso di ribasso del concorrente gruppo Dogliani”.

“Ci chiediamo perché – concludono i sindacati – il ministero dei Trasporti dovrebbe concedere ad una multinazionale, che fino ad oggi ha guadagnato milioni di euro dallo sfruttamento di un bene pubblico in condizione di monopolio naturale, di tagliare così pesantemente l’occupazione e conseguentemente il servizio nei caselli di una autostrada che ha una prevalenza di traffico turistico”.