PAOLO MANDOLI
Cronaca

Il ritorno del Volto Santo. Da settembre di nuovo visibile in Cattedrale

Sta volgendo al termine il restauro della grande statua lignea che adesso è tornata al suo colore originale: non scuro, bensì rosa.

Sta volgendo al termine il restauro della grande statua lignea che adesso è tornata al suo colore originale: non scuro, bensì rosa.

Sta volgendo al termine il restauro della grande statua lignea che adesso è tornata al suo colore originale: non scuro, bensì rosa.

Dopo due anni di restauri il 13 settembre prossimo il Volto Santo sarà nuovamente visibile, in posizione eretta, nella chiesa cattedrale di Lucca. Non sarà però riportato nella sua celebre cappella, opera di Matteo Civitali, ma sarà montato su un fondale, delimitato da quinte, all’interno dell’attuale laboratorio, probabilmente visibile attraverso una finestra più grande dell’attuale, sempre protetta da un vetro. Il ritorno nel tempietto avverrà probabilmente il prossimo anno vista la complessità del restauro in corso, che si lega anche agli ulteriori studi sulle parti pittoriche ritrovate.

Ieri mattina c’è stata una nuova conferenza stampa in San Martino per annunciare la fase di avvio verso la conclusione del grande intervento di restauro. Questa nuova tappa segue alle altre aperte il 28 dicembre 2021 quando fu annunciato il restauro del simbolo della Chiesa e della città di Lucca. Poi i lavori iniziarono il 18 luglio 2022 con l’allestimento del laboratorio di restauro nel transetto nord della chiesa cattedrale e il primo dicembre 2022 fu effettuata l’estrazione del Volto Santo dal tempietto e la collocazione della sacra effigie nel laboratorio per l’inizio dei lavori. Il tutto promosso dall’Ente Chiesa Cattedrale di San Martino, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e diretto dall’Opificio delle pietre dure di Firenze d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per province di Lucca e Massa Carrara.

Alla conferenza stampa di ieri mattina erano presenti l’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Marcello Bertocchini, il proposto del Capitolo della Cattedrale monsignor Alberto Brugioni, la soprintendente dell’Opificio delle pietre dure, Emanuela Daffra, e la funzionaria della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Ilaria Boncompagni.

La principale novità emersa dal restauro è la nuova colorazione del Volto Santo, a cominciare dall’incarnato roseo che è ben diverso dal colore scuro cui eravamo abituati. "La rimozione dello strato superficiale scuro dalla croce – è stato detto nell’incontro con i cronisti – ha rivelato la sua ricca storia: numerosi strati di ridipinture, ancora oggetto di studio, hanno cambiato sensibilmente l’aspetto del manufatto nel corso del tempo. L’originaria decorazione, stesa su una sottile preparazione a gesso e colla, presentava una alternanza di fasce di colore rosso (cinabro), blu (lapislazzuli) e porpora (lacca rossa), alcune impreziosite da motivi decorativi in bianco e blu. La vivacissima cromia è stata successivamente coperta da più strati di azzurrite, che hanno conferito alla croce il colore azzurro con il quale è raffigurata nelle prime rappresentazioni note, di epoca trecentesca. La rimozione dello strato superficiale scuro ha rivelato sul braccio verticale della croce tracce molto deteriorate delle due lettere “Alfa” e “Omega”, simbolo cristologico, presenti anche sullo strato più antico di azzurrite, realizzate in questo caso in foglia d’oro e conservatasi in buone condizioni. Il restauro, rivelando la vivacità cromatica e la preziosità materica della croce, permette di evidenziare il suo originario significato teologico: essa, infatti, nell’iconografia del Cristo Trionfante da strumento di morte si trasforma con la Risurrezione nel Trono della Grazia. Anche il nimbo, il semicerchio gigliato che costituisce un attributo fondamentale dell’iconografia del Volto Santo, sta riacquistando infatti un aspetto sfolgorante che circonfonde la scultura di luce".

Come si può già vedere, quando è aperta la tenda della finestra del laboratorio, pur trovando in Volto Santo in posizione supina, è praticamente terminato il risanamento delle parti lignee danneggiate o fragili sia della croce che del Cristo. Intervento svolto con una metodologia che ha consentito, tramite l’inserimento di piccoli tasselli lignei, di ridare continuità di materia al manufatto garantendo, con un intervento minimo, una maggior omogeneità e tenuta anche alle sollecitazioni del legno. Stanno inoltre procedendo la rimozione degli ultimi residui dello strato superficiale scuro che ricopriva interamente la scultura, riportando alla luce la cromia che l’ha caratterizzata nei secoli passati, e la messa a punto della metodologia per l’integrazione pittorica delle piccole lacune di colore.